domenica 16 dicembre 2012

Recensione del film "Monsieur Lazhar"


Cast: Mohamed Fellag, Sophie Nélisse, Danielle Proulx, Èmilien Nèron.

Il regista canadese Philippe Falardeau ha tratto da una pièce teatrale di Evelyne de la Chenelière questa storia commovente che tratta temi come l’immigrazione,  i rifugiati, il precariato, il sospetto di pedofilia e la solitudine familiare in cui vivono  molti bambini.

Il racconto inizia con il suicidio di una insegnante che si impicca  a Montreal nell’aula dove insegnava  ad una classe di undicenni, sconvolgendo tutta la scuola e le famiglie che la frequentano. Prima che il Provveditorato si attivi per sostituire l’insegnante, si offre come supplente il cinquantacinquenne algerino Bachir Lazhar. La Preside, trovandosi in difficoltà, lo assume senza chiedergli credenziali.

L’algerino  è in attesa di permesso di soggiorno come rifugiato e avendo subito anch’egli di recente un grave lutto si rivela ben presto il maestro ideale per quella classe, nonostante sia continuamente ostacolato dagli altri insegnanti e dalla psicologa assegnata  ai bambini  per superare il trauma della perdita.

Il film si svolge all’interno della scuola ed evidenzia gli errori della educazione moderna fobica che non consente alcun contatto fisico tra insegnanti e alunni, addirittura neanche quando si tratta di proteggerne le spalle dalle scottature solari o di dare un abbraccio consolatorio.

Questa pellicola, presente sul territorio italiano in 50 copie, è stata candidata all’Oscar nel 2012 e ha vinto il premio del pubblico al Locarno Film  Festival nel 2011. Da vedere.