Cast:
Mohamed Fellag, Sophie Nélisse, Danielle Proulx, Èmilien Nèron.
Il regista canadese Philippe Falardeau ha tratto da una
pièce teatrale di Evelyne de la Chenelière questa storia commovente che tratta
temi come l’immigrazione, i rifugiati,
il precariato, il sospetto di pedofilia e la solitudine familiare in cui vivono
molti bambini.
Il racconto inizia con il suicidio di una insegnante che si
impicca a Montreal nell’aula dove
insegnava ad una classe di undicenni,
sconvolgendo tutta la scuola e le famiglie che la frequentano. Prima che il
Provveditorato si attivi per sostituire l’insegnante, si offre come supplente
il cinquantacinquenne algerino Bachir Lazhar. La Preside, trovandosi in
difficoltà, lo assume senza chiedergli credenziali.
L’algerino è in
attesa di permesso di soggiorno come rifugiato e avendo subito anch’egli di
recente un grave lutto si rivela ben presto il maestro ideale per quella
classe, nonostante sia continuamente ostacolato dagli altri insegnanti e dalla psicologa assegnata ai bambini per superare il trauma della perdita.
Il film si svolge all’interno della scuola ed evidenzia gli
errori della educazione moderna fobica che non consente alcun contatto fisico
tra insegnanti e alunni, addirittura neanche quando si tratta di proteggerne le
spalle dalle scottature solari o di dare un abbraccio consolatorio.
Questa pellicola, presente sul territorio italiano in 50
copie, è stata candidata all’Oscar nel 2012 e ha vinto il premio del pubblico
al Locarno Film Festival nel 2011. Da vedere.