mercoledì 16 ottobre 2013

“Storia della Navigazione a Vapore e dei Servizi Postali sul Mediterraneo - Volume I, 1818-1839” di Alessandro Arseni


Alessandro Arseni, direttore della casa editrice The Postal Gazette, nonché fervido appassionato di storia postale, nel 1990 è entrato in possesso di un vasto archivio costituito da circa 20.000 lettere, spedite ad un negoziante di Livorno negli anni dal 1820 al 1860 da ogni parte del mondo. Notando che sulle lettere che avevano viaggiato per via di mare spesso era stato vergato a mano il nome del piroscafo che le aveva trasportate, l’autore sentì scaturire dentro di sé il desiderio di conoscere più da vicino le vicende di questi bastimenti.  ‘Storia della navigazione a Vapore e dei servizi Postali sul Mediterraneo nasce, oltre che dall’esame di questo e di altri archivi, anche dal paziente studio di giornali e periodici dell’epoca che Alessandro Arseni ha effettuato viaggiando di biblioteca in biblioteca per più di vent’anni. Questo libro, che sarà seguito entro il 2015 da diversi volumi successivi,  con l’intento di raccontare il magico mondo dei battelli a vapore o piroscafi adibiti al trasporto della corrispondenza fino al termine dell’Ottocento, dimostra perfettamente ai lettori quanto il passaggio dalla propulsione a vela a quella a motore incise sui servizi postali del Mediterraneo.

L’Italia, paese prevalentemente montuoso, di per sé poco si presta alla comunicazione; per di più, all’inizio dell’Ottocento le reti stradali e ferroviarie non erano adeguate al fabbisogno e la frammentazione politica ed economica, le dogane, le diversità di pesi e misure lungo tutta la penisola ostacolavano non poco quello sviluppo che pian piano cercava di affiorare.

In questo periodo nacque la propulsione a vapore che crea energia meccanica utilizzando vapore d’acqua grazie all’impiego di combustibili naturali quali carbone e legna  e il sistema venne impiegato ben presto anche sui battelli, i quali per forma e dimensioni ben si prestavano ad accogliere caldaie, macchine motrici e combustibile. All’inizio il passaggio dalla vela al motore venne osteggiato dai più, finché apparve evidente quanto il nuovo sistema di propulsione fosse affidabile e sicuro, consentendo  trasporti regolari non più condizionati dal vento: il mare che tanto aveva diviso i popoli divenne così ben presto il principale mezzo di comunicazione.

I viaggiatori poterono grazie alla propulsione a vapore, esaltata a metà Ottocento anche da Victor Hugo nello struggente romanzo  ‘I lavoratori del mare’, navigare più velocemente,  a costi inferiori, con una buona puntualità e con minor rischio, anche se qualche incidente, naufragio e scoppio di caldaia sporadicamente poteva capitare. Le merci deperibili quali pesce e burro finalmente giungevano a destinazione più fresche, il bestiame soffriva di meno per le traversate e la corrispondenza poteva contare su tariffe e tempi di percorrenza certi che le impressero un notevole impulso.

Il primo battello a vapore che viaggiò in Europa venne varato nel 1812 e già nel 1818 l’allora prospero Regno delle Due Sicilie realizzò  il piroscafo veloce d’avanguardia a mezzo di trombe a fuoco  Ferdinando I, denominato serpentone per il lungo e sottile fumaiolo, con rotta da Napoli per Livorno e Genova. Si trattava di un battello in legno,  infatti fino al 1824 non venne ideata la protezione catodica che consentisse di preservare lo scafo in metallo dalla corrosione, dotato di due caldaie lunghe sei metri e di una macchina da 45 cavalli di potenza, collegata a due grandi ruote laterali a pale.  Mentre il Ferdinando I veniva messo presto in disarmo a causa del completo fallimento economico dell’impresa, ormai il progresso non poteva arrestarsi e già il battello a vapore Carolina I dell’Impero Austriaco varato a Trieste solcava il mare tra il porto Giuliano e Venezia, seguito dai piroscafi Tevere dello Stato Pontificio e Leopoldo II e Maria Antonietta  del Granducato di Toscana. Presto il Mar Mediterraneo si trovò ad essere solcato regolarmente da più di 70 battelli a vapore con potenza da 50 a 160 cavalli, battenti  anche le bandiere di Regno di Sardegna, Francia e Inghilterra, i quali trasportavano sempre maggiore mole di passeggeri, merci e posta. Verso la metà dell’Ottocento comparvero i primi scafi in ferro e la propulsione divenne ad elica.

Alessandro Arseni, dallo spoglio della stampa e della corrispondenza originale dell’epoca, ha desunto una ricca iconografia postale e marinara che ben testimonia lo storico passaggio dalla vela all’energia meccanica, corredando il libro di articoli di giornale, immagini di bastimenti, mappa delle rotte, indice delle navi, tabelle con date di partenza e arrivo di tutte le linee, distanza tra i porti, timbri postali e amministrativi, immagini di lettere, tariffe per la tassazione e francatura e molto altro, riuscendo a fornire al lettore un’opera di notevole interesse storico e collezionistico, che ben testimonia l’importante cambiamento di mentalità e costume nella società di inizio Ottocento.


venerdì 4 ottobre 2013

Recensione del romanzo “La risposta è nelle stelle” di Nicholas Sparks






Il romanzo La risposta è nelle stelle, scritto dallo statunitense Nicholas Sparks, si apre con un tragico  incidente d’auto  avvenuto lungo un dirupo innevato del North Carolina. L’anziano ebreo veterano di guerra Ira Levinson, incastrato tra le lamiere della sua Chrysler, ferito, semincosciente e infreddolito, durante l’interminabile e forse inutile attesa dei soccorsi imposta un dialogo immaginario con la sua amata moglie Ruth, deceduta nove anni prima, ripercorrendo con lei gli ultimi cinquant’anni della propria vita. La storia di Ira e Ruth è stata contraddistinta da vero amore reciproco e da una profonda passione per l’arte che li ha portati a collezionare nel tempo numerose opere di valore inestimabile, le quali in assenza di eredi vengono messe all’asta.
Parallelamente, pochi mesi prima nasce una storia d’amore appassionata e travagliata tra il cowboy Luke e la bella ventunenne studiosa di arte Sophia. Il destino farà incontrare i tre protagonisti della storia, il cui titolo originale è The longest ride o “la più lunga cavalcata”, nel paesaggio innevato di Black Mountain, cambiando per sempre il corso della vita dei due ragazzi.

L’autore, non nuovo a storie in cui predominano l’amore e il destino segnato nelle stelle, descrive con romantica poesia personaggi ben delineati che sono tutti combattenti e sanno raggiungere i propri obiettivi con il sudore della fronte. La prosa di questo romanzo è semplice, ma i suoi contenuti sono in grado di far riflettere il lettore, sottolineando fra tutti il valore dell’onestà  e il concetto che l’amore è il bene più prezioso che l’uomo possa conquistare. L’epilogo struggente chiude perfettamente questa bella storia che potremo vedere sugli schermi cinematografici nel 2015.