sabato 23 marzo 2013

Come realizzare bellissime uova decorate spendendo pochi euro


Le uova decorate non sono difficili da realizzare, purché si usi un minimo di delicatezza  nel maneggiarle, e sono adatte per personalizzare la nostra casa anche al di fuori del  periodo pasquale. Uova  dipinte venivano donate nei giorni della Pasqua fin dal Medioevo come simbolo benaugurale di rinnovamento o, per i cristiani, di Resurrezione.
 
 

Per questa creazione si possono utilizzare uova di struzzo, oca o gallina già svuotate, oppure quelle in legno che si usavano un tempo per rammendare le calze. Nei colorifici se ne trovano anche in plastica.

Occorrente:

uova

portauova

siringa

spiedini di legno

vernice acrilica

colla vinilica

vernice lucida trasparente

tovaglioli di carta decorati

pennelli
 

 

Se si utilizzano uova fresche, per svuotarle bisogna praticarvi due fori, uno in alto e uno in basso, con l’ausilio di una puntina da disegno,  allargando quello inferiore fino al raggiungimento di 2 mm di diametro. In secondo luogo bisogna forare il tuorlo con una siringa e iniettarvi un po’ di aria tenendo delicatamente l’uovo  in mano sopra ad una tazza poiché il contenuto  fuoriuscirà dal basso (così facendo lo si potrà utilizzare in cucina). Risciacquiamo  poi  l’interno dell’uovo utilizzando ancora la siringa e  laviamone l’esterno con acqua e sapone, quindi  lasciamo asciugare.
 

Infiliamo ogni uovo  su di uno spiedino e stendiamovi dapprima  due mani di vernice acrilica, scegliendo preferibilmente tinte chiare.

Ritagliamo accuratamente dai tovaglioli le figure da incollare sulle uova, tenendo tutti gli strati del tovagliolo per evitare di ottenere un velo troppo sottile che si spezzerebbe facilmente. Appoggiamo le figure sulle uova e passiamoci sopra abbondantemente  la colla vinilica diluita con una parte di acqua ogni cinque di colla. Lasciamo asciugare e poi passiamo la vernice lucidante.
 
 

Per esporre le nostre creazioni, se non disponiamo di portauova possiamo utilizzare bicchierini o piccoli portacandela oppure creare una base con il Das e poi verniciarla.

Molto grazioso è anche l’albero di Pasqua, ottenuto appendendo ad un ramo uova decorate provviste di un anello di passamaneria  fissato con la colla in modo  da poterle appendere.
 
 

 

 

 

 

mercoledì 13 marzo 2013

“L’ultima fuggitiva”, commovente romanzo storico di Tracy Chevalier (2013)

 
 

Tracy Chevalier ha trascorso metà della sua vita negli Stati Uniti e l’altra metà in Gran Bretagna, tanto da possedere la cittadinanza di ambedue le Nazioni.  Nel romanzo L’ultima fuggitiva l’autrice si immedesima in una giovane donna inglese di buona famiglia (Honor Bright) che parte da Bristol nel 1850 per accompagnare nel selvaggio Ohio la sorella,  futura sposa di un emigrato inglese. Durante tutto il mese di traversata oceanica su di un grande veliero Honor soffre il mal di mare in maniera estrema e giura a se stessa che mai ripeterà quel viaggio.

A poche decine di miglia dalla meta la sorella di Honor muore improvvisamente di febbre gialla, costringendola ad affrontare da sola l’inserimento in una società assai diversa da quella in cui era cresciuta. All’inizio della storia Honor è assai disorientata, cambia letto quasi ogni notte (“al mattino non riusciva più a ricordare dove fosse”) e quando finalmente arriva nel villaggio che costituisce la sua meta viene accolta con enorme freddezza da tutti, anche dai suoi compatrioti. Per meglio inserirsi in quella società puritana, nel giro di breve tempo si sposa con un bel giovanotto e si adatta alla vita faticosa di chi gestisce una grande fattoria.

La protagonista del romanzo è una ragazza ingenua,  dedita al movimento religioso protestante e puritano dei Quaccheri. Per lei in America tutto è diverso dalle colline del Dorset che ha lasciato:  l’odore che aleggia nell’aria, la maestosità dei paesaggi, la schiettezza della gente, le strade polverose, il cibo fin troppo abbondante ma monotono, i villaggi costituiti da effimere casette di legno ai crocevia delle strade. In quelle lande sconfinate, terre di passaggio dei coloni che vanno verso Ovest in cerca di terre da coltivare e degli schiavi fuggitivi che prendono la via del Nord per raggiungere la libertà nel Canada, ciò che la turba di più sono gli occhi imploranti degli afroamericani costretti ad affrontare viaggi interminabili a piedi senza poter portare nulla con sé.

I personaggi di questo romanzo, infatti, si muovono in quel periodo di transizione nel quale gli Stati Uniti erano chiamati a decidere quanto fosse giusto mantenere in schiavitù milioni di individui dalla pelle nera soltanto per un tornaconto economico.
L’ultima fuggitiva è un interessante romanzo storico da cui emergono forti passioni contrastanti quali amore, gelosia, amicizia e devozione a un Credo. Honor Bright imparerà molto dagli americani: imparerà ad andare sempre avanti senza fermarsi e soprattutto "che c’è differenza tra fuggire e correre verso il futuro".




Francesca Paolillo