martedì 5 settembre 2017

Un romanzo molto americano: “Chiedi alla polvere” di John Fante



Può capitare di innamorarsi di una persona affetta da dipendenza patologica. Frequente in questi casi è l’illusione che l’amore possa risolvere tutto, arrogandosi il diritto di guarire la persona amata senza il suo consenso e senza neanche consultare uno specialista del settore. Tutto ciò non può che portare la coppia ad esiti disastrosi.

Chiedi alla polvere (Ask the dust), pubblicato nel 1939 dallo scrittore italoamericano John Fante, racconta la storia palesemente autobiografica del giovane ventenne Arturo Bandini, aspirante scrittore molto sicuro del proprio talento. Dopo la pubblicazione di un racconto di buon livello, il protagonista della storia si trasferisce dal Colorado a Los Angeles nel periodo della Grande depressione, sperando come tanti coetanei di trovarvi fortuna e successo.

Arturo Bandini alloggia in una pensione di basso livello in un contesto multirazziale e le condizioni misere in cui versa fanno affiorare sempre più la sua natura sarcastica e irriverente, finché incontra la sua musa ispiratrice nelle vesti della cameriera messicana Camilla Lopez, che riesce a dare nuovo impulso alla sua scrittura.

I due personaggi intrecciano una tormentata e burrascosa storia d’amore ostacolata da un rivale e dalla dipendenza di Camilla da stupefacenti che termina con un finale tragico.


Il romanzo Chiedilo alla polvere, scritto sotto forma di monologo interiore in uno stile fluido e scorrevole, racconta le aspirazioni tradite, il confronto che tutti noi prima o poi dobbiamo avere con la realtà, la disperazione che può portare un giovane a chiedere alla polvere del deserto quanto abbia senso continuare ad inseguire un sogno se poi non si ha nessuno con cui condividerlo.




Francesca Paolillo