L’Italia è un
Paese nel quale si legge poco e si scrive molto: il numero di aspiranti
scrittori che hanno pubblicato un testo negli ultimi anni è cresciuto in
maniera esponenziale, con il risultato di un peggioramento generale della
qualità dei libri. Viene allora da chiedersi se valga ancora la pena di leggere
il romanzo di un esordiente. La risposta non può che essere affermativa, perché
tra tanti libri deludenti e sgrammaticati si può ogni tanto scovare una perla
rara, quale è il romanzo L’imprevedibile piano della scrittrice senza
nome, opera prima della trentaseienne milanese Alice Basso: condotto con intelligenza, leggerezza ed ironia,
infarcito di qualche citazione colta qua
e là, il testo è un sorprendente
tributo al mondo dei libri.
La storia racconta della giovane ghostwriter Vani Sarca dotata di una speciale prerogativa: l’empatia, ossia il saper cogliere all’istante
l’essenza di una persona e il sapersi immedesimare negli altri, con il limite
però di essere incapace di esprimere appieno le proprie emozioni più profonde.
Nel corso del suo lavoro per una casa editrice torinese, Vani Sarca incontra l’affascinante Riccardo Randi, scrittore di successo
in crisi di ispirazione ed una imbrogliona autrice di saggi che racconta di
improbabili contatti con angeli ed energie cosmiche. Il rapimento di quest’ultima fa prendere al
romanzo una piega poliziesca, mettendo in campo anche un burbero commissario
che riesce a trasformare le doti intuitive della giovane ghostwriter in un mestiere, anche se mal retribuito.
Vani Sarca, personaggio
interessante pieno di contraddizioni e sfaccettature, si aggira per le strade
di Torino vestita sempre di nero con
ai piedi un paio di anfibi, nascondendosi dietro ad un ciuffo corvino e ad un
rossetto di colore viola; è apparentemente cinica, acida e asociale, ma
speciale nel risolvere i problemi degli altri senza bisogno di utilizzare tante
parole.
L’imprevedibile piano della scrittrice senza nome è condotto in
maniera scorrevole e colloquiale, è ricco di battute sarcastiche e presenta un intreccio
avvincente e convincente, regalando un finale a sorpresa. Il lettore non può
fare a meno di affezionarsi al personaggio Vani
Sarca e può sentirsi confortato dall’annuncio che questa storia è soltanto la prima di una
lunga serie che la vedrà ancora protagonista.