lunedì 13 aprile 2015

Recensione del romanzo “Tenera è la notte”



Tenera è la notte  (Tender is the night) è il secondo romanzo ad opera dello scrittore e sceneggiatore statunitense Francis Scott Key Fitzgerald, pubblicato nel 1934 dopo nove anni di faticosa stesura. I protagonisti della storia sono gli eleganti  americani dell’alta società degli anni Venti, espatriati in Europa  per godersi la vita trascorrendo interminabili villeggiature nelle prestigiose località montane della Svizzera e sui litorali della Costa Azzurra.

La storia narra dell’incontro avvenuto nel 1925 su una spiaggia francese fra l’attrice diciottenne Rosemary Hoyt, lo psichiatra Dick Diver e sua moglie, la bella e ricca ereditiera Nicole Warren. Circondati da infelici personaggi dalla moralità discutibile, corrotti e volgari, Rosemary e Dick si invaghiscono subito l’una dell’altro, vivendo una relazione inizialmente quasi platonica che, quando verrà finalmente consumata qualche anno più tardi nella meravigliosa Roma, sfumerà in un attimo.

Dopo l’introduzione,  l’autore nel romanzo utilizza la tecnica dei flashback per illustrare al lettore il precedente incontro dello psichiatra e scrittore Dick con Nicole appena sedicenne, ricoverata in una clinica svizzera per schizofrenia. Frequentando quella ragazza di cui la famiglia non vede l’ora di liberarsi, Dick comprende che prendersi cura di lei per tutta la vita costituisce la sua occasione di riscatto morale e la sposa. 

Dopo soli quattro anni dall’incontro con Rosemary, il difficile matrimonio di Dick e Nicole, coronato dall’arrivo di due figli, finisce in cenere. Il bel dottore dagli occhi azzurri diviene un alcolizzato triste e irascibile e da uomo brillante e affascinante si trasforma in una macchietta, rendendosi ridicolo persino agli occhi della moglie Nicole.


In questo romanzo, che affronta temi quali il ménage delle coppie sposate, il disagio generazionale, la depressione e l’alcolismo, Fitzgerald  mette molto di se stesso, dipendente a sua volta dall’etilismo e vittima di una vita  dissoluta, senza contare che anche sua moglie Zelda dopo un tentato suicidio venne ricoverata in una clinica psichiatrica per schizofrenia. Lo scrittore in questa opera  ci offre un perfetto approfondimento psicologico dei personaggi utilizzando una scrittura scorrevole capace di accostare il lettore per gradi alla drammaticità dei temi  affrontati.