venerdì 21 dicembre 2018

UNA BELLA RECENSIONE DEL ROMANZO "LA RADICE QUADRATA DELLA VITA"

C’E’ VITA NELLA MATEMATICA
RAIMONDO ROSARIO GIUNTA·MARTEDÌ 18 DICEMBRE 2018Con “La radice quadrata della vita” Lorella Carimali ha voluto affrontare con sereno, convinto entusiasmo due sfide che ai molti sembrano difficili ,se non proprio impossibili :fare amare la matematica e su tale proprosito scrivere addirittura un romanzo.Ne è uscita una storia gradevole che illumina non pochi aspetti ignoti e trascurati del mondo scolastico e che con amorevole ,positiva adesione racconta a chi non lo sa o non vuole saperlo la bellezza dell’insegnamento praticato e vissuto con assoluta dedizione.
“La radice quadrata della vita “ è la storia di un anno di vita scolastica di un liceo milanese in cui si intrecciano il rapporto professionale e l’amicizia tra Donatella e Bianca :la prima insegnante di matematica ,ma vicina alla pensione ,e la seconda giovanissima supplente di italiano e latino.Donne diverse per estrazione e formazione,ma simili nella passione per l’insegnamento.La più giovane figlia di immigrati e l’altra con un lungo percorso professionale,mai estraneo ai risvolti umani,civici e sociali dell’impegno nella propria comunità.Nel liceo dove la dirigente è fuori sede per uno dei tanti impegni istituzionali (ma è proprio un caso ?) tocca a Donatella fare gli onori di casa alla timida supplente di italiano e creare le condizioni per una sua rapida integrazione nell’attività scolastica.
Donatella ,che sembra essere molto simile a Lorella tranne che per l’età,fa tutto quello che si deve fare per incoraggiare una giovane alle primissime armi a svolgere senza paure e impacci il proprio lavoro.E’ la testimonianza vivente di come si possa essere sideralmente distanti dal pregiudizio che vuole gli insegnanti di matematica rigidi,astratti,tendenzialmente dogmatici e insensibili alle difficoltà degli alunni.A fare le spese di tanta vitalità e di tanto amore per la matematica è proprio l’insegnante di lettere. Molto giovane,attenta,curiosa e decisa a scoprire gli orizzonti conoscitivi che si aprono nel rapporto tra le diverse discipline scolastiche .Bianca è invitata ad assistere alla lezione di un alunno di Donatella,preparata come si deve oggi con computer,lavagna luminosa e slides; sarà così efficace da farle comprendere come ci siano più geometrie e non solo quella euclidea ,che lei non aveva tanto amato alle superiori ,e da spingerla a tentare poi qualche sua ricerca personale.Anche il lettore sprovveduto con Matteo in cattedra fa la conoscenza di Bernhard Riemann e dell’idea che il piano puo’ essere rappresentato da una qualunque superficie sferica e che le rette sono circonferenze massime tracciabili ,cioè linee finite e chiuse...
Nelle classi di Donatella anche gli alunni tengono lezioni per sviluppare un argomento,attentamente studiato; forse perchè colgono meglio l’attenzione dei propri coetanei e vi si adattano conoscendone i meccanismi,come avveniva nella scuola di Barbiana,in qualche modo ricordata nel romanzo. .Per Donatella la matematica più che una disciplina scolastica è un approccio conoscitivo ,problematico,ma efficace ai problemi della vita:da quelli più semplici a quelli più complessi.Il suo insegnamento è un inno al coraggio di osare,di sperimentare e al dovere di verificare e di comprovare ogni affermazione.Non c’ è condiscendenza ,nè baratto sulle mete da raggiungere,perchè a scuola bisogna volare alto ,non arrendersi e per quanto riguarda la matematica non gli esercizi,ma i problemi.Per farlo comprendere meglio,Donatella usa le parole di George Polya :”Risolvere un problema è un’impresa specifica dell’intelligenza umana;avere un problema significa cercare coscientemente un’azione appropriata per ottenere uno scopo chiaramente concepito ,ma non immediatamente ottenibile”.Per insegnare matematica si puo’ usare il racconto e si puo’ ricorrere alla fantasia.Anche una visita virtuale al Castello di Andria torna utile per fare apprendere ad una classe di un istituto industriale concetti matematici come la sezione aurea e la successione di Fibonacci.La scuola che vuole Donatella/Lorella è una scuola in cui solo quelli che non vogliono studiare arrivano a giugno con l’insufficienza;è quella in cui gli alunni non devono vivere con ansia le discipline ,perchè c’è sempre tempo e modo per rimediare;è quella in cui la soddisfazione più grande si prova nel vedere gli alunni migliorare,motivati a imparare;è quella in cui una bocciatura è sempre un fallimento;è quella in cui nessuno deve restare indietro.
Lorella Carimali ci ha messo tutta la sua grande e apprezzata esperienza didattica per farci sapere come sia colorata e vicina noi la matematica e come sia indispensabile nella formazione integrale della personalità degli alunni.Con originale invenzione ci ha voluto fare scoprire la dimensione esistenziale della matematica.”La radice quadrata della vita” è un messaggio positivo rivolto alla scuola e a quanti ne reggono le sorti,perchè si migliorino le metodologie didattiche dell’insegnamento di matematica,perchè non ne sia ridimensionata la presenza nei curricoli scolastici,perchè si faccia di tutto per reclutare insegnanti in grado di farla amare. 
RAIMONDO GIUNTA