sabato 12 novembre 2016

Uno strabiliante romanzo di esordio: “Dove il tempo non era mai stato” di Hugo Christensen


Qualunque superpotenza, se venisse informata dell’esistenza di una sostanza capace di produrre infinita energia a costo zero, ingaggerebbe una vera e propria corsa all’oro pur di impossessarsene per prima. Su questo tema ruota il romanzo di genere fantascienza Dove il tempo non era mai stato, nel quale i protagonisti sono più di uno e neanche tutti appartenenti al genere umano: si tratta di due coraggiosi eroi capaci di sacrificare tutto ciò che possiedono per il bene della patria, il cosmonauta Brad Callagher e il capitano di vascello Yuri Ivanov, e di due potenti creature aliene che si contrappongono l’una all’altra per determinare il destino dell’umanità .

La storia si apre con una formidabile tempesta che si abbatte nella zona delle Isole Azzorre fuori stagione, avvistata dalla Stazione Spaziale Internazionale dove il comandante di turno Brad Callagher si trova a capo di un gruppo di cosmonauti tra cui la affascinante astrofisica Iryna. Nel bel mezzo della tempesta si vanno a trovare due imbarcazioni a vela che stanno tenendo una regata da Gibilterra verso le Isole Azzorre, una delle quali è capitanata dall’esperto istruttore Malcom Ranieri.

Un flashback ci porta indietro nel tempo, nel campo di sterminio di Treblinka, dove il Reichführer Heinrich Luitpold Himmler, capo delle SS, viene avvicinato da un deportato, l’ingegnere polacco Wielgus, il quale asserisce di essere a  conoscenza dell’esistenza di una sostanza rinchiusa in una teca metallica sul fondale dell’oceano Atlantico, che prelevando energia dallo spazio avrebbe la capacità di catalizzare il procedimento di fusione di due nuclei atomici e di produrre illimitati quantitativi di energia, inoltre saprebbe mantenere inalterati nel corso del tempo persone e animali che vi entrassero in contatto, alla guisa di un elisir di eterna giovinezza.

Il regime nazista, nell’evidenza dell’esaurimento delle scorte petrolifere a causa dei bombardamenti nemici ai depositi di carburante e alle raffinerie, decide di intraprendere l’avventura di recupero della sostanza prodigiosa per mezzo di un sommergibile. L’U- Boot nazista, dopo avere localizzato la sostanza nel 1944,  affonda però con tutto il suo equipaggio, inabissandosi con  il giornale di bordo contenente le coordinate utili per recuperarla.

Qualche anno dopo, l’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche, a causa della scarsità di uranio presente sul proprio territorio, decide anch’essa di tentare di impossessarsi della sostanza per l’approvvigionamento di energia. Un sommergibile parte alla volta dell’oceano Atlantico laddove si era precedentemente inabissato l’U-Boot nazista, al comando del capitano di vascello Yuri Ivanov, con a bordo 30 marinai e il commissario politico del regime di Stalin, Boris Kozlov. Contemporaneamente anche gli americani inviano un battello di ricognizione nella stessa zona.

Il sommergibile nazista inabissato viene localizzato dagli equipaggi di ambedue le superpotenze ma è l’URSS a impossessarsi per prima del suo prezioso giornale di bordo e a raggiungere la misteriosa sostanza. I subacquei russi rinvengono così una struttura metallica a forma di disco, somigliante ad un’ostrica, incardinato alla roccia del fondale. All’interno si trova una grossa gemma color ambra, galleggiante in un plasma dalla luminescenza di colore verde smeraldo. Una forza misteriosa respinge chi si avvicina alla sostanza a causa delle sue proprietà magnetiche, ma l’equipaggio capitanato da Yuri Ivanov riesce ugualmente a impossessarsi di un frammento di essa e a caricarlo sul sommergibile per portarlo in patria. Questa operazione causa una serie di inspiegabili fenomeni.

La narrazione torna ai giorni nostri. Mentre una tempesta solare investe la Terra, la Stazione Spaziale Internazionale avvista un concentrato di radiazioni che emettono a brevissimi intervalli di tempo  lunghezze d’onda di ogni tipo. L’accumulo ruota su se stesso a velocità prossime a quella della luce e il suo nucleo radiante compare ora in un punto ora in un altro della nostra galassia senza che i suoi spostamenti  soggiacciano alle leggi del tempo.

Il comando supremo della NATO ordina quindi di inviare un messaggio all’oggetto non identificato, che sembra un Essere pensante. Non ricevendo risposta, si pensa di neutralizzarlo prima che si avvicini alla Terra. Viene così deciso di inviare una bomba nucleare non proprio sull’oggetto ma a distanza ravvicinata da esso, in segno di avvertimento. Si tratta di un ordigno dall’energia 20.000 volte maggiore di quella della bomba di Hiroshima, con un raggio di azione di 300 km, denominato Bomba Zar.

Mentre nel mare delle Azzorre la temperatura arriva inspiegabilmente a superare i 30 gradi, il sottomarino sovietico rientrato in patria chiede alle autorità il permesso di entrare a Murmansk. Il capitano Yuri  Ivanov era stato dato per disperso alla fine degli anni Quaranta insieme al suo equipaggio ed è incredibile  la sua ricomparsa dopo 60 anni, quando non esistono più da tempo né Stalin né l’URSS. Tutti i marinai dimostrano ancora trenta anni, in quanto il contatto con la sostanza misteriosa trasportata nel sommergibile ha  provocato nei loro organismi una sorta di  blocco temporale.

Mentre la ricomparsa del sommergibile alla guisa di un fantasma mette in imbarazzo la odierna Federazione Russa, l’esplosione della bomba Zar  con la sua emissione di elettroni ad alta energia forma intorno alla Terra fasce di radiazioni che distruggono gli apparati elettronici dei satelliti, bloccano l’energia elettrica su gran parte dell’emisfero boreale e perturbano le comunicazioni radio. Le sue onde d’urto danneggiano severamente la Stazione Spaziale Internazionale e il cosmonauta Brad Callagher è costretto ad abbandonarla assieme ad Iryna.

L’oggetto non identificato, raggiunto solo di striscio dalle radiazioni, subisce un forte rialzo della temperatura ma riesce presto a rimettersi  in sesto e a continuare ad avvicinarsi alla Terra per raggiungere il suo obiettivo. L’altra creatura che si trova ancora sul fondo dell’oceano Atlantico ne percepisce l’avvicinamento sulla verticale delle Isole Azzorre e fuoriesce dalla formazione rocciosa in cui si trovava da tempo immemorabile.  

Intanto il sommergibile dell’URSS non avendo trovato accoglienza da parte della Federazione Russa va a rifugiarsi nel fiordo norvegese di Rana, dove il capitano Yuri Ivanov tanti anni addietro, durante una vacanza da giovane tenente, aveva incontrato l’unico amore della sua vita Eva, e qui la storia arriva a concludersi in un finale davvero commovente.


“L’universo continua a riservarci sorprese, non lo conosceremo mai abbastanza” scrive l’autore di Dove il tempo non era mai stato, Hugo Christensen, nella riflessione sull’esistenza di spostamenti che non soggiacciono alle leggi del tempo. In questo romanzo, nel quale i sentimenti dei protagonisti possono essere percepiti dal lettore con rara intensità, si trovano l’avventura, il coraggio di eroi dal grande valore morale e la sfrontatezza di certi uomini nell’affrontare creature dalla potenza incommensurabile, ma anche un dettagliato e rigoroso approfondimento di importanti temi scientifici che rendono questa opera davvero completa.





Il libro è in vendita presso l'editore LoGisma oppure online al seguente link: http://www.mondadoristore.it/Dove-tempo-non-era-mai-stato-Hugo-Christensen/eai978889753074/

martedì 8 novembre 2016

Ogni donna che abbia a che fare con un uomo violento dovrebbe vedere il film “La ragazza del treno”


Sono purtroppo molte le donne che per amore di un uomo violento annullano la propria personalità, fino a convincersi  di essere le assolute colpevoli della deriva del loro rapporto malato. Il film La ragazza del treno (The girl on the train), diretto dal regista e attore statunitense Tate Taylor, narra la storia della giovane Rachel Watson, magistralmente interpretata da Emily Blunt, che dopo essere stata ripetutamente tradita e vilipesa dal marito Tom e per di più incapace di avere figli, diventa preda del vizio dell’alcool. Più lei ama il marito, più lui la disprezza, fino a buttarla fuori di casa per poi generare una figlia con un’altra donna.

Ospite da un’amica, Rachel  incapace di reagire all’immenso dolore per l’abbandono dell’uomo che ama perde il lavoro, ma continua a  fingere di essere una pendolare e ogni mattina si reca in treno a New York portandosi appresso una bottiglia di vodka.
Durante il tragitto ferroviario Rachel osserva le ville lussuose sul fiume Hudson dove lei stessa prima conduceva una vita agiata, alla ricerca di una coppia perfetta in cui immedesimarsi.  Sola, senza amici perché l’ex marito le ha fatto terra bruciata intorno e sempre più preda dell’alcool che le toglie anche la capacità di interagire con il prossimo,  la donna arriva a toccare il fondo della sua autodistruzione.

Assorta nell’osservare dal finestrino del treno dei pendolari la vita altrui, Rachel viene colpita soprattutto da una bionda mozzafiato di nome Megan e un po’ per volta si immedesima nella sua vita perfetta di moglie benestante con un marito che la adora. Un giorno però la protagonista della storia vede dal solito treno Megan sulla  terrazza della propria villa abbracciata ad un uomo che non è il marito. Questa immagine inaspettata frantuma il suo sogno di amore perfetto e le fa riaffiorare la rabbia per tutto ciò che ha perduto, fino alla totale perdita  dell’autocontrollo.

Proprio quel giorno la bella Megan scompare e inizia il giallo vero e proprio. Rachel è sicuramente una voyeur e viene pure accusata di stalkerismo dalla nuova compagna dell’ex marito, anche lei bionda e avvenente, ma può essere addirittura un’assassina?

In bilico tra i vuoti di memoria dovuti sia all’alcool sia ai traumi subiti e il desiderio di riprendersi in mano la propria vita, la mente di Rachel finalmente non più del tutto soggiogata pian piano fa affiorare la verità sull’uomo spregevole che aveva sposato, rendendola anche parte attiva nella risoluzione del giallo.

Questo thriller psicologico  si trova in bilico tra realtà e menzogna, mostrandoci che  niente è come sembra per tenerci con il fiato sospeso  fino a che si viene a scoprire la verità sulla scomparsa di Megan, con un epilogo violento ma indispensabile.