Per ognuno di noi il destino può
essere predeterminato fin dalla nascita e i nostri incontri non sono quasi mai
casuali, però esiste anche il libero arbitrio e sta a noi decidere quanto vogliamo essere felici. Il romanzo Oceano mare, ad opera
dello scrittore, critico musicale e conduttore televisivo torinese Alessandro Baricco, descrive l’intreccio
delle vite di alcuni bizzarri personaggi che hanno in comune la ricerca di se
stessi ai bordi di un oceano immaginario.
Il teatro degli incontri è la locanda Almayer situata a due passi da
un mare magico e terribile. Gestito da alcuni bambini che sanno leggere nell’anima
delle persone e dare risposte, l’albergo dispone di sette stanze nelle quali alloggiano: lo scienziato Bartleboom che, impegnato a redigere un’enciclopedia sui limiti delle cose, cerca
di stabilire dove finisca il mare e scrive ogni giorno lettere d’amore a una donna
immaginaria, il pittore Plasson che
dipinge con acqua di mare tele che rimangono sempre di colore bianco, la bella
adultera madame Deverià mandata in
esilio dal marito, la quindicenne Elisewin
malata di una paura esagerata, accompagnata da padre Pluche, un prelato dubbioso sulla propria vocazione che inventa
strane preghiere, il marinaio Adams
assetato di vendetta per l’assassinio della sua fidanzata e il medico Savigny. Questi ultimi si sono appena salvati da un terribile naufragio.
Nel corso della storia si scopre il
destino di tutti i personaggi, ad esempio che il dottor Savigny è l’amante di madame Deverià,
nonché l’assassino della fidanzata di Adams,
e che Elisewin guarirà grazie all’amore. Tutti i personaggi dopo il soggiorno alla
locanda si scopriranno più consapevoli di sé e il magico albergo una volta
assolto il proprio compito si dissolverà nel nulla.
Oceano mare non ha una vera
e propria trama, ma si può certamente
definire un romanzo per il sapiente intreccio di storie parallele e per i numerosi
colpi di scena. Nel libro vengono affrontati, con l’utilizzo di una scrittura
pulita e lineare, temi quali: amore, morte, vendetta e amicizia, in un clima surreale al quale il mare fa da
sfondo. Alessandro Baricco ancora una volta con la sua sottile ironia e con il sapiente utilizzo di simboli e
metafore ci mostra la capacità dell’uomo di perdersi o salvarsi, persino da un terribile destino.