Il rapporto madre-figlia,
certamente assai complesso, è stato più volte sviscerato nei romanzi in tutte
le sue sfaccettature. L’amore molesto è la storia
raccontata in prima persona da Delia,
una donna sulla quarantina, a partire dal funerale della madre Amalia, morta annegata a 63 anni. La
protagonista del romanzo è nata a Napoli
in un quartiere popolare e da molti anni si è trasferita a Bologna, nel tentativo di erigere barriere insormontabili fra lei e
sua madre.
Tornare nella città di origine a causa del lutto che l’ha colpita,
entrare nella casa abitata fino a pochi giorni prima da Amalia ed indossare i suoi abiti, ritrovare tutti i luoghi e i
personaggi frequentati da bambina, fa riaffiorare quell’amore molesto nei
confronti della madre che Delia per
tanti anni aveva soppresso. La donna al suo ritorno a Napoli ritrova un amico di infanzia e ha con lui uno squallido
rapporto sessuale, rivede uno zio, il padre violento e altri personaggi dalla
forte carica emotiva.
La storia può essere definita un Thriller
domestico, in quanto Delia nel
cercare di comprendere per quale motivo Amalia, donna affascinante e allegra
che amava la vita, si sia uccisa, cerca di vestire i panni dell’investigatore. Tra
inseguimenti, incontri inaspettati e telefonate anonime, Delia scopre nuovi aspetti della personalità sua e di sua madre,
donna dalla femminilità accentuata che attraeva gli uomini più o meno
inconsapevolmente.
La protagonista della
storia scopre di assomigliare alla madre più di quanto pensasse e un po’ per
volta trova anche la chiave dolorosa della sua sessualità repressa. Cercando di
fare ordine nella sua mente fra bugie, memorie distorte per evitare di soffrire
troppo, sospesa tra sogno e realtà, sullo sfondo di una Napoli dura e spietata, Delia
dipana la matassa facendo riaffiorare episodi dolorosi dell’infanzia tenuti
troppo a lungo celati e riuscendo al fine pure a riscattare la figura della madre.
Il romanzo, apprezzato anche all’estero, non eccelle nello stile letterario, ma è
capace di catturare il lettore grazie alla capacità di mantenere la tensione
con un ritmo serrato. Si è piazzato
vincitore al Premio Procida - Isola di Arturo – Elsa Morante e al premio
Oplonti d’argento.
Il romanzo L’amore molesto edito nel
1992, da cui è stato realizzato l’omonimo film diretto da Mario Martone, è la prima prova letteraria della misteriosa scrittrice
che si cela dietro allo pseudonimo Elena
Ferrante.