mercoledì 30 gennaio 2019

Recensione del romanzo “Un regalo sotto la neve” di Karen Swan



Gli uomini di affari, quando la loro vita privata e professionale entra in crisi mettendo a repentaglio tutto ciò che hanno faticosamente costruito, oggi hanno la possibilità di rivolgersi ad un consulente gestionale, esperto non solo nella corretta conduzione delle imprese ma anche nelle relazioni umane connesse all’attività lavorativa, una sorta di counselor imprenditoriale.

Nel romanzo Un regalo sotto la neve, ad opera della giornalista e scrittrice inglese Karen Swan, la consulente per il business d’eccellenza è la bella e giovane Alex Hyde. Abituata ad avere a che fare con uomini di potere, Alex si presenta con la fierezza a lei consueta da un nuovo cliente per ridurre a più miti consigli l’amministratore delegato di una grande compagnia che produce whisky su una sperduta isola scozzese, il burbero e affascinante Lochlan Farqhuar.

Il rapporto fra i due protagonisti, molto più simili fra loro di quanto possano ammettere, si rivela da subito costellato di screzi, litigi e ripicche. Abituata ad avere sempre le situazioni lavorative sotto controllo, Alex per la prima volta di fronte ad un uomo così brusco, rude e arrabbiato a causa di un passato di grandi sofferenze, vacilla.

Il romanzo Un regalo sotto la neve è una commedia romantica che si svolge in una calda atmosfera natalizia, condotto con una scrittura di buon livello, descrizioni ricche e minuziose e personaggi ben delineati, e che non disdegna l’uso del flashback per raccontare una dolorosa vicenda accaduta ben 100 anni prima sull’isola con il coinvolgimento di tutti gli abitanti.

L’autrice ci regala una bella immagine di donna intelligente e caparbia, capace di risolvere problemi apparentemente insormontabili, la quale agisce anche per denaro ma nasconde un segreto che da questo punto di vista la riscatta appieno.


Francesca Paolillo



martedì 8 gennaio 2019

Recensione del romanzo “La sciarpa ricamata”


Ci sono oggetti che sembrano possedere una vita propria e addirittura influenzare le scelte delle persone. Il romanzo La sciarpa ricamata ad opera della scrittrice californiana Susan Meissner racconta le vicende dolorose di due donne ad un secolo di distanza l’una dall’altra, i cui destini si intrecciano allorquando entrano in possesso di una bellissima sciarpa  ricamata con un’allegra cascata di calendule arancioni e con la scritta Lily.

La prima protagonista della storia è l’infermiera Clara Wood che nel devastante incendio di una fabbrica tessile avvenuto nel settembre 1911 perde l’uomo che ama, assistendo al suo disperato volo da una finestra. Incapace da quel momento in poi di vivere come prima, la giovane donna si esilia nell’isola artificiale Ellis di New York alla foce del fiume Hudson per prendersi cura dei migranti isolati in attesa di ottenere un visto di ingresso negli Stati Uniti.

Tra i tanti derelitti che incontra sull'isola, Clara viene attratta da un uomo febbricitante che ha perso la moglie durante la traversata e dalla bellissima sciarpa di foggia femminile che lui porta al collo. Per diversi casi fortuiti lei entra in possesso della sciarpa e da quel momento la sua vita comincia a prendere una svolta diversa.

La seconda protagonista è la sarta Taryn Michaels che mentre è incinta del primo figlio perde suo marito nell’attacco alle Torri gemelle del settembre 2011. anche lei entra in possesso della già nota sciarpa ricamata perché una sua cliente gliela consegna affinché trovi una stoffa simile da abbinarvi e così il suo destino diventa parallelo a quello di Clara, anche se 100 anni dopo.

In questo romanzo delicato, passato e presente si intrecciano toccando temi importanti come il senso di colpa, la difficile elaborazione di un lutto, il dilemma sul rivelare o meno una importante verità, l’accettazione del destino e l’importanza del dono, conducendo sapientemente il lettore verso un finale per niente scontato.


Francesca Paolillo

venerdì 4 gennaio 2019

Un romanzo in cui anche la chimica e la filatelia sono protagoniste: “Flavia De Luce e il delitto nel campo di cetrioli”



Il romanzo Flavia De luce e il delitto nel campo di cetrioli (titolo originale The sweetness at the bottom of the pie), ad opera dello scrittore e ingegnere elettronico canadese Alan Bradley, è un giallo classico in cui l’investigatore veste i panni della perspicace undicenne Flavia De Luce.

La ragazzina, figlia di nobile decaduto vedovo e veterano di guerra, vive in un lugubre castello con due perfide sorelle maggiori nella fittizia cittadina inglese Bishop’s Lacey. Dotata di un’intelligenza fuori dal comune, Flavia trascorre quasi tutto il suo tempo nella soffitta dove uno zio aveva allestito molti anni prima un fornito laboratorio di chimica.

Un bel giorno del 1950 la triste ma tranquilla esistenza di Flavia viene sconvolta dapprima dal ritrovamento sulla soglia di casa di un uccello morto con infilzato nel becco un pregiato francobollo e poi dal rinvenimento di un cadavere riverso nel campo di cetrioli sul retro dell’abitazione. Il corpo, appartenente a un individuo mai visto prima nella tranquilla cittadina,  non presenta segni di violenza.

Con un talento indubbiamente sherlockiano per la chimica e l’investigazione, voglia di ficcare il naso dove non dovrebbe, ironia e innocenza, Flavia grazie alla sua intelligenza fuori dal comune riesce a risolvere il giallo facendo scagionare il padre ingiustamente incarcerato, rischiando anche di rimetterci la pelle.

Tra personaggi strampalati  e un po’ fiabeschi, un pizzico di suspence e la simpatia che incute Flavia De Luce  fin dalle prime pagine, questo giallo si legge assai piacevolmente.



Francesca Paolillo