Vale sicuramente la pena di accingersi a leggere le 1440
pagine del romanzo storico I miserabili (titolo originale: Les misérables), grandiosa opera dello
scrittore e statista francese Victor-Marie
Hugo. Pubblicato nel 1862, questo
capolavoro narra le vicende di molteplici personaggi appartenenti per lo più
agli strati bassi della società parigina, quali ex forzati, prostitute e in generale
miseri peccatori, negli anni dal 1815 al 1833, periodo assai turbolento per la
Francia appena uscita dalla Rivoluzione e dalle Guerre napoleoniche.
Il romanzo si apre con la storia del vescovo di Digne, uomo di grande elevatezza morale,
alla cui abitazione un giorno per caso capita Jean
Valjean, un robusto potatore 46enne che a causa di un furto di pane tentato
per sfamare sorella e nipoti era stato condannato a 5 anni di lavori forzati
nel carcere di Tolone. A causa di
ripetute evasioni, al forzato sono stati comminati altri 14 anni di pena
detentiva. Una volta uscito definitivamente di prigione, Jean Valjean ormai totalmente reietto dalla società si è convinto
di possedere davvero una natura malvagia e si macchia di un furto anche nella
casa del buon vescovo, l’unico che gli abbia offerto una cena e un letto su cui
dormire. Dopo avere estorto anche una
moneta d’argento ad un bambino incontrato per strada, il protagonista
della storia comincia la sua redenzione e si rende finalmente conto che non è certo quella del ladro la sua vera natura. Finalmente deciso a cambiare vita, si
stabilisce a Montreuil-sur-mer sotto
falso nome, dove impianta una fiorente industria di bigiotteria. Uomo dalla
personalità assai complessa, grazie alla sua ritrovata carità e bontà viene
eletto sindaco della città e una volta divenuto ricco dimostra sempre maggiore
generosità verso i più miseri e reietti.
A Montreuil-sur-mer,
però, il destino mette sulle sue tracce l’ispettore di polizia Javert già secondino nel carcere di Tolone dove Jean Valjean era stato recluso per tanti anni. Parallelamente, Victor Hugo racconta con dovizia di
particolari gli accadimenti storici del periodo, per poi passare a narrare la
triste storia di Fantine, ragazza
madre che per indigenza è costretta ad affidare l’amata figlia Cosette di 3 anni ad una malvagia coppia
di Montfermeil.
A Montreuil-sur-mer Valjean
incontra Fantine già seriamente
ammalata, cerca di prestarle soccorso e sul suo letto di morte le giura che si
occuperà della bambina, ma subito dopo la coscienza gli impone, una volta
riconosciuto dall’ispettore Javert,
di lasciarsi arrestare per i furti commessi in passato subito dopo la sua
scarcerazione. Presto l'istinto di libertà lo spinge ad evadere dai lavori
forzati mentre si trova su di un vascello, simulando la propria morte durante
una tempesta.
La missione di Jean
Valjean è di recarsi a Montfermeil
a salvare Cosette, la figlia di Fantine, dopo aver nascosto tutti i
suoi averi in un bosco seppellendoli ai piedi di una quercia. Una volta
riscattata la bambina, l’ex forzato si stabilisce a Parigi con lei colmandola di attenzioni e ricomincia ad aiutare gli
oppressi, ma l’ispettore Javert lo individua
nuovamente.
Dopo essere fuggito con la bambina, Jean Valjean si nasconde 5 anni all’interno di un convento gestito
da suore, dove la piccola viene educata e si trasforma da selvaggia in una
signorina bella ed elegante. In seguito, l’innamoramento di Cosette per il giovane avvocato Marius cambia i piani di Valjean, il quale si vede costretto per
il profondo affetto che prova verso la ragazza a salvare la vita del giovane mentre sta combattendo
sulle barricate durante gli scontri fra rivoluzionari e soldati di Luigi Filippo.
Marius sposa Cosette, ma informato da Valjean
riguardo al suo passato di galeotto si sente obbligato ad allontanarlo dalla sua famiglia. Ormai 64 enne, Valjean si ammala anche per il dolore dovuto alla
lontananza da Cosette, ma almeno alla fine non
muore solo.
Il romanzo I miserabili, che designa Hugo padre del romanticismo francese, è
un’opera epica realizzata in 48 libri durante 15 anni di stesura che non può
lasciare il lettore indifferente, soprattutto per la sua profonda riflessione
sociale. Tra perfette e calzanti descrizioni di molteplici personaggi, i quali
vengono più volte messi da parte dall’autore e quindi fatti riapparire all’improvviso
nel corso dell’intricata vicenda, tra cadute e risalite, peccati e redenzioni,
intrecci, colpi di scena spettacolari e coinvolgenti, il romanzo narra di una
vita spesa a favore degli altri e del difficile riscatto dopo l’emarginazione. Nel
romanzo c’è molto di più della storia di un galeotto forte e rozzo redento da
un vescovo di provincia, ci sono gli aspetti più profondi della coscienza di un
uomo, nonché le radici sotterranee di quella grande nazione che è oggi la
Francia.