Il primo bar che proponeva come intrattenimento la compagnia
di felini affettuosi è nato a Taipei nel 1998 e ad oggi questo genere di locali
detti Neko Cafè è assai diffuso in tutto il Giappone, probabilmente perché nel
Paese del Sol levante i rigidi regolamenti condominiali non permettono di
allevare animali in casa .
Un’antica fiaba germanica narra che una principessa per
salvare il proprio amato dovesse riuscire a filare numerose matasse in un breve
lasso di tempo e che ci riuscì proprio grazie all’aiuto dei suoi gatti, i quali
ricevettero come ricompensa una scatola di velluto contenente le fusa, cioè il suono dei fusi che girano durante la
filatura.I ronron del gatto sono assai misteriosi, infatti non si sa come vengano prodotti, se da vibrazioni della laringe e del diaframma o da movimenti nella vena cava.
Sappiamo che le fusa del gatto si esprimono in tonalità talmente basse da avere sull’uomo effetto rilassante e sedativo, tanto che questi suoni si trovano persino in vendita su CD. Secondo gli scienziati accarezzare un felino farebbe addirittura abbassare la pressione arteriosa e il battito cardiaco.
Per accedere ai Neko Café giapponesi i clienti devono rispettare rigide regole comportamentali: togliersi le scarpe all’ingresso, disinfettarsi le mani, non svegliare i gatti mentre dormono, coccolare solo i felini disponibili ad essere toccati, parlare a bassa voce, fotografare senza flash. La permanenza nei Neko Cafè si paga a tempo: 1 ora in compagnia dei gatti costa l’equivalente di 10 dollari, 3 ore costano 32 dollari, inoltre chi volesse donare ai gatti giocattoli o cibo deve pagarli a parte.