Nella perfida terra di Dio è il
romanzo meglio congegnato dello scrittore bolognese, naturalizzato salentino, Omar Di Monopoli. Questo noir mediterraneo narra una vicenda gremita
di eventi e personaggi, ambientata nel romito borgo pugliese Rocca Bardata.
Il protagonista della storia Tore Della Cucchiara, malvivente sospettato
dai compaesani di avere ucciso la giovane moglie Antonia, torna nella sua terra dopo anni di assenza per attuare una
vendetta ben congegnata. Rientrando
al paese vi trova i suoi due figli Gimmo
e Michele allevati in qualche modo dal suocero Nuzzo, pescatore trasformatosi in santone guaritore dopo avere
avuto una visione mistica. I bambini, inselvatichiti e cresciuti troppo in
fretta, non riconoscono il padre e faticano a rispettarne il ruolo.
Tra i personaggi del romanzo spicca
la badessa suor Narcissa, rapace e
depravata, che intreccia con Carmine
Capumalata, ex socio di malefatte di Tore,
un sodalizio che ha a che fare con il
traffico di stupefacenti e di rifiuti tossici. Dopo varie vicende rocambolesche e intricate, Tore cerca disperatamente il riscatto per sé
e per i suoi figli, ad ogni costo.
Scritto in un inedito
linguaggio nel quale il dialetto salentino è miscelato con l’italiano letterario
in maniera perfettamente coerente con la narrazione, Nella perfida terra di Dio
avvince grazie al sapiente intreccio di
storie parallele alla ricerca della verità in una terra efferata, torbida e
sanguinaria, rappresentando un Salento selvaggio e primitivo, molto
lontano da quello più noto turistico e festaiolo, dove la criminalità organizzata
ancora scandisce la vita di ognuno.
Francesca Paolillo