The imitation game, film drammatico diretto dal regista
norvegese Morten Tyldum, racconta la
storia di un uomo fragile ma assolutamente geniale, manipolato dai poteri forti
a fini bellici. La vicenda si apre a Manchester,
nell’Inghilterra puritana dei primi anni Cinquanta, quando un perspicace agente
di polizia intuisce che dietro all’espressione apparentemente smarrita del brillante
matematico e crittoanalista Alan Turing,
magistralmente interpretato dall’attore britannico Benedict Cumberbatch, si cela un segreto di Stato.
Alan Turing, personaggio
storico pressoché sconosciuto fino a poco tempo fa, è il matematico che durante
la Seconda guerra mondiale mise le
proprie capacità intuitive al servizio dell’Inghilterra, dedicandosi giorno e
notte ad un progetto top secret per
decriptare il codice Enigma,
utilizzato dalle potenze dell’Asse come mezzo di comunicazione segretissimo.
Il matematico di
Manchester, uomo asociale ai limiti dell'autismo, assieme ad uno sparuto gruppo di cervelloni polacchi fuoriusciti
dal loro Paese dopo l’invasione nazista, ad un campione di scacchi e ad un’esperta
di enigmistica, riuscì ad ideare un complicato congegno, a cui conferì il nome Christopher (colui che porta Cristo) che consentì, decifrando il codice Enigma durante la guerra, di conoscere in
dettaglio tutti i movimenti del nemico e di vincere con almeno due anni di
anticipo un sanguinoso conflitto che altrimenti avrebbe privato della
vita altri milioni di persone.
Alan Turing in The
imitation game appare assai abile nel sottile gioco di sotterfugi e
contraffazioni di cui si servono i Servizi segreti, poiché abituato
fin da bambino a fingere per la paura di mostrare il suo Io più profondo a chi non potrebbe capirlo. Soggiogato dallo
smodato desiderio di affrontare problemi apparentemente irrisolvibili, questo
genio della matematica offre all’Inghilterra tutto il suo talento, per poi, una
volta assolto il proprio compito, venire perseguitato per la sua omosessualità, a quei tempi illegale. Condannato alla castrazione chimica, ovvero obbligato ad assumere farmaci
a base di ormoni che agiscono sul cervello inibendo la libido, Alan Turing nel 1954 pone fine alla sua vita con un suicidio
per avvelenamento, a soli 41 anni.