lunedì 29 ottobre 2018

Un romanzo per gli amanti della filatelia: “C’era la nebbia a Milano”



Chi ha vissuto a Milano negli anni Sessanta-Settanta sa che a quei tempi una fittissima nebbia avvolgeva la città, per parecchi mesi all’anno. Oggi la situazione è notevolmente migliorata, anche per via dei cambiamenti climatici, ma soprattutto perché non si utilizza più il carbone come combustibile e anche grazie alla diminuzione del consumo di gasolio.

Il romanzo C’era la nebbia a Milano, ad opera dello scrittore nonché regista teatrale e radiofonico Franco Di Leo, ambientato nella città meneghina nel 1966, racconta la storia di un matrimonio come tanti, con un piccolo giallo a fare da contorno.

Fausto Morandi, un uomo che si è sistemato sposando la figlia di un abbiente concessionario di auto, si dedica tranquillamente a relazioni clandestine anche con la sua segretaria, certo che la moglie Ornella sia troppo ingenua per sospettare qualcosa.
Una sera, però, dopo sei tranquilli anni di matrimonio, Fausto rientrando a casa a mezzanotte dopo l’ennesima scappatella non trova più la moglie ad attenderlo. Rovistando nei cassetti scopre che quel giorno lei aveva appuntamento con un filatelista un po’ losco per vendere i francobolli ereditati dal padre.

Dopo avere cercato Ornella  ovunque, ospedali compresi, Fausto si decide a chiedere aiuto ai carabinieri, e intanto trascorrono diverse settimane. Temendo di giorno in giorno sempre più che alla moglie sia successo qualcosa di grave, lui si rivolge ad un investigatore privato, un po’ imbranato ma comunque efficace e scopre che lei non è affatto un’ingenua.

Ad un certo punto il mistero viene dipanato e la storia si trasforma in una guerra tra coniugi senza esclusione di colpi. C’era la nebbia a Milano è un romanzo semplice, adatto ad una lettura poco impegnativa, ma è interessante perché cita gli episodi di cronaca del tempo, consentendo di immergerci per qualche ora nel clima dei favolosi anni Sessanta.

martedì 16 ottobre 2018

L’isola dei silenzi di Emily Bleeker – Recensione



Tante volte, stanchi del logorio della vita moderna, invochiamo un soggiorno su un’isola deserta senza renderci conto che avremmo ben poche probabilità di sopravviverci per un lungo periodo. Il romanzo L’isola dei silenzi, della giovane scrittrice di Chicago ed ex insegnante Emily Bleeker, racconta l’ammaraggio di fortuna di un piccolo aereo privato nel bel mezzo dell’Oceano Pacifico.

I superstiti dell’incidente sono il pilota del velivolo, la casalinga Lilian Linden accompagnata dall’anziana suocera e l’esperto in pubbliche relazioni Dave Hall.  La sopravvivenza sull’isola deserta, raggiunta dopo qualche giorno di stenti sul canotto di salvataggio,  dura ben due anni e si rivela da subito assai difficile.

L’esperienza sull’isola cambia profondamente l'animo dei protagonisti e rende per loro molto difficile il rientro nelle rispettive vite precedenti, anche per via della morbosa curiosità del pubblico dei media che li spinge a mentire in diverse occasioni.

L’isola dei silenzi, che può essere definito un thriller sentimentale, si legge volentieri grazie alla scrittura scorrevole che racconta alternativamente i punti di vista  dei due protagonisti, con qualche colpo di scena e un finale  a sorpresa.