giovedì 18 luglio 2013

"E l'eco rispose", il terzo attesissimo romanzo di Khaled Hosseini



Come può un padre spiegare ai propri figli di essere costretto a venderne uno per salvare gli altri? Nel commovente romanzo "E l’eco rispose" di Khaled Hosseini  il manovale afghano Sabur riesce a spiegarlo raccontando la favola di un padre che, dopo avere tirato a sorte, consegna a un orco il suo figlio prediletto per poter salvaguardare gli altri. Suo figlio Abdullah, dodicenne, capisce che ciò sta per accadere anche nella realtà quando  Sabur decide di portare la piccola sorellina Pari a Kabul a piedi, trainandola su di un carretto rosso. Il ragazzino cerca di opporsi alla dolorosa separazione con tutte le proprie forze, ma il destino di questa famiglia e di tutti i loro discendenti è ormai segnato.

La storia di E l’eco rispose, uscito in contemporanea mondiale il 21 giugno 2013, si snoda dagli anni Quaranta fino al 2011, con la guerra in un Afghanistan  trafitto da conflitti interni ed interessi internazionali che fa da sfondo. L’autore Khaled Hosseini è nato a Kabul e come molti suoi connazionali si è rifugiato negli Stati Uniti con la propria famiglia nel 1980, nel periodo in cui l’Unione Sovietica aveva invaso il suo Paese per appoggiare la Repubblica Democratica dell’Afghanistan contro i mujaheddin  sostenuti da altre nazioni tra cui gli Stati Uniti d’America. La successiva guerra civile tra il ’92 e il ’96 è stata combattuta tra  le truppe governative e i mujaheddin, mentre la guerra iniziata nel 2001 contro i talebani e al-Qaida è tuttora in corso.

I protagonisti di questo romanzo sono più di uno, o forse sarebbe meglio dire che la vera protagonista è la famiglia, il nido dal quale quando si diventa adulti si deve prendere il volo; purtroppo se lo si lascia troppo presto il distacco è lacerante, lasciando la sensazione che per tutta la vita non si potrà mai essere felici, perché qualcosa di fondamentale è venuto a mancare. In questa storia c’è anche chi invece il nido non lo vuole lasciare per paura della vita al di fuori, adducendo la scusa di doversi prendere cura dei parenti invalidi.

Khaled Hosseini è capace di narrare con delicatezza e ad emozionare il lettore aiutandolo a comprendere quanto conti il luogo nel quale per destino si è nati, quanto le nostre scelte vadano a risuonare attraverso le generazioni future e quanto oggi grazie alla Rete sia possibile recuperare relazioni spezzate come un tempo sarebbe stato praticamente impossibile. 

Sono emozionato alla prospettiva di condividere questo nuovo libro con tutti i miei lettori”, ha affermato recentemente  l’autore, che con il suo modo di narrare ci fa percepire perfettamente di voler comunicare un importante messaggio. Khaled Hosseini è un grande uomo, medico e membro dell’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati; quando può torna in Afghanistan per aiutare tutti i connazionali meno fortunati di lui.
 
                                                                                         Francesca Paolillo

 

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