Come può un padre spiegare ai propri figli di essere
costretto a venderne uno per salvare gli altri? Nel commovente romanzo "E
l’eco rispose" di Khaled Hosseini
il manovale afghano Sabur riesce a spiegarlo raccontando la favola di un
padre che, dopo avere tirato a sorte, consegna a un orco il suo figlio
prediletto per poter salvaguardare gli altri. Suo figlio Abdullah, dodicenne,
capisce che ciò sta per accadere anche nella realtà quando Sabur decide di portare la piccola sorellina Pari
a Kabul a piedi, trainandola su di un carretto rosso. Il ragazzino cerca di
opporsi alla dolorosa separazione con tutte le proprie forze, ma il destino
di questa famiglia e di tutti i loro discendenti è ormai segnato.
La storia di E l’eco
rispose, uscito in contemporanea
mondiale il 21 giugno 2013, si snoda dagli anni Quaranta fino al 2011, con la
guerra in un Afghanistan trafitto da conflitti interni ed interessi
internazionali che fa da sfondo. L’autore Khaled Hosseini è nato a Kabul e come
molti suoi connazionali si è rifugiato negli Stati Uniti con la propria
famiglia nel 1980, nel periodo in cui l’Unione Sovietica aveva invaso il suo
Paese per appoggiare la Repubblica Democratica dell’Afghanistan contro i
mujaheddin sostenuti da altre nazioni
tra cui gli Stati Uniti d’America. La successiva guerra civile tra il ’92 e il
’96 è stata combattuta tra le truppe
governative e i mujaheddin, mentre la guerra iniziata nel 2001 contro i
talebani e al-Qaida è tuttora in corso.
I protagonisti di questo romanzo sono più di uno, o forse
sarebbe meglio dire che la vera protagonista è la famiglia, il nido dal quale quando si diventa adulti si deve
prendere il volo; purtroppo se lo si lascia troppo presto il distacco è
lacerante, lasciando la sensazione che per tutta la vita non si potrà mai essere
felici, perché qualcosa di fondamentale è venuto a mancare. In questa storia c’è
anche chi invece il nido non lo vuole lasciare per paura della vita al di
fuori, adducendo la scusa di doversi prendere cura dei parenti invalidi.
Khaled Hosseini è capace di narrare con delicatezza e ad
emozionare il lettore aiutandolo a comprendere quanto conti il luogo nel quale
per destino si è nati, quanto le nostre scelte vadano a risuonare attraverso le
generazioni future e quanto oggi grazie alla Rete sia possibile recuperare
relazioni spezzate come un tempo sarebbe stato praticamente impossibile.
“Sono emozionato alla
prospettiva di condividere questo nuovo libro con tutti i miei lettori”, ha
affermato recentemente l’autore, che con
il suo modo di narrare ci fa percepire perfettamente di voler comunicare un
importante messaggio. Khaled Hosseini è un grande uomo, medico e membro
dell’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati; quando può torna in Afghanistan
per aiutare tutti i connazionali meno fortunati di lui.
Francesca Paolillo
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