Il sale della terra diretto da Wim Wenders e da Juliano
Ribeiro Salgado è un film-documentario che sottolinea, con immagini potenti
dirette in fondo al cuore dello spettatore, quanto noi esseri umani siamo capaci di
distruggere noi stessi, i nostri simili e lo splendido pianeta sul quale
viviamo.
Il teutonico Wim (Ernst Wilhelm) Wenders in gioventù ha studiato
medicina, filosofia e pittura, decidendo in seguito di dedicarsi con eclettismo alla regia, alla
produzione cinematografica, alla scrittura e alla fotografia. Attento osservatore
della natura umana, si era già cimentato in passato in documentari di grande
successo, ma mai prima d’ora aveva saputo conferire alle immagini di genti e
luoghi lontani un tale significato sociale e politico.
Juliano Ribeiro Salgado è il figlio primogenito del fotografo brasiliano
Sebastião Salgado, il quale da
quarant’anni gira il mondo con la sua macchina fotografica,
realizzando sublimi e brutali immagini in bianco e nero dotate di rara potenza
lirica.
Il sale della terra, opera incentrata sulla irragionevolezza
umana, si apre con immagini che ritraggono i cercatori d’oro brasiliani all’opera
nella più grande miniera a cielo aperto del pianeta, talmente accalcati l’uno
all’altro da sembrare piccole e disperate formiche operose. La pellicola prosegue
con il fotografo Sebastião Salgado
che recita la parte di se stesso, portandosi alternativamente dietro e davanti
all’obiettivo per raccontare la storia della sua vita e di tutto l’universo che
ha saputo esplorare e fotografare.
Le fotografie che si
susseguono nella pellicola, conferendole grande impatto umanitario e sociale, ritraggono
la siccità del Sahel, le genti più misere della Colombia, le tribù del Brasile
minacciate dall’economia moderna, i terribili genocidi africani, i pozzi
petroliferi incendiati nel Kuwait, in un'alternanza di immagini di mestieri, esodi,
sofferenze e morte, per informare, provocare ed emozionare.
Dopo il viaggio in Rwanda, Sebastião Salgado che per realizzare i suoi reportage si mescola per
mesi alle popolazioni in modo da vivere a stretto contatto con i suoi soggetti, è tornato a
casa psicologicamente distrutto da tutta quella sofferenza. Nella pellicola vediamo come la moglie Lèlia Wanick, sua musa ispiratrice, riesce a salvarlo coinvolgendolo in un
progetto ecologista di riforestazione delle sue terre natie disseccate dalla siccità.
Il sale della terra non è un documentario in senso stretto, ma
un film epico di sensibilità elevata che conferendo dinamismo alla staticità
delle immagini fotografiche di Salgado
mette lo spettatore brutalmente di fronte alla crudeltà dell’uomo moderno, in
contrasto con la meravigliosa bellezza del nostro pianeta laddove egli non è
ancora riuscito a contaminarlo.
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