È comprensibile che un uomo senza
famiglia, una volta raggiunta l’età pensionabile, provi il bisogno di sentirsi ancora utile al prossimo in
qualche modo. Il protagonista del romanzo La natura esposta, ad opera del giornalista e scrittore napoletano Erri De Luca, è un uomo di montagna solitario che ha conosciuto
molti mestieri nella vita, tra cui il cercatore di fossili e di minerali e lo
scalatore, ma soprattutto che, sapendo lavorare bene con le mani, si diletta a
restaurare parti mancanti di statue.
L’uomo abita in una impervia terra
di transito e nella bella stagione trascorre le giornate anche ad accompagnare
stranieri e profughi clandestini nell’oltrepassare il confine. Prima del
tragitto come guida accetta un compenso in denaro come fanno altri nel paese,
ma poi una volta portata a termine la missione preferisce restituire l’intera
somma a chi ne ha più bisogno di lui. Questo gesto di generosità giunge presto
alle orecchie di qualche giornalista e la non voluta subitanea notorietà del
piccolo villaggio fa sì che gli abitanti
del paese isolino il compaesano, costringendolo così all’esilio volontario in
una località costiera.
In questo luogo un parroco venuto
a conoscenza delle abilità dell’uomo decide di affidargli un compito assai delicato:
restaurare una grande statua marmorea dei primi del Novecento che rappresenta Cristo in croce. Come è noto, al
termine del Concilio di Trento nel
1563 la Chiesa cattolica stabilì che nell’arte sacra si dovessero coprire tutte
le nudità, facendo scempio di opere di valore sublime nel celarle con orrendi
drappeggi.
Anche questa statua è stata realizzata
nuda e subito dopo la prima esposizione la censura ne ha fatto coprire le parti
giudicate sconvenienti con un pannello in pietra. Il parroco, nel recente
periodo di nuova apertura della Chiesa voluto per facilitarne l’incontro con i
fedeli, chiede al protagonista della
storia di asportare il pannello di copertura della statua e di restaurarne le
parti intime sottostanti, che diventano
così la Natura esposta.
Protagonisti del romanzo, oltre
ad un uomo non più giovane, schivo e umile ma di grande cuore che lotta costantemente
con i suoi dubbi, sono anche la natura
dell’uomo e quella della montagna.
Inoltre, il Cristo crocifisso di
questa storia non può non incutere pietà anche in chi non è credente, nel farci
immaginare quel giovane uomo mentre è sottoposto a un atroce supplizio, non
solo profondamente dolorante ma anche nudo e tremante per il freddo, colpito
pure nell’anima per l’abbandono del padre suo che lo ha sacrificato per la
salvezza di altri.
Nel romanzo sono rappresentate tutte e tre le religioni monoteiste: dal
vescovo della chiesa cattolica, dall’operaio algerino di fede musulmana e dal
rabbino, che coadiuvano ognuno a suo modo il lavoro certosino dell’umile
riparatore di statue.
Nel romanzo La natura esposta c’è
soprattutto passione ma anche delicatezza e un pizzico di mistero che si rivela
a poco a poco spingendo il lettore a leggere il libro tutto di un fiato.
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