L’attività antropica di
estrazione o iniezione di liquidi e gas nel sottosuolo può innescare eventi sismici. Sappiamo che i terremoti avvengono quando, lungo
fratture della crosta terrestre
denominate faglie, la tensione accumulata da lungo tempo porta la roccia
a raggiungere il carico di rottura con un conseguente spostamento improvviso
che libera ingente quantità di energia.
L’estrazione o l’iniezione di
fluidi nel sottosuolo lungo faglie preesistenti ne altera le condizioni di
sforzo e può rendere sismica un’area
mai interessata in precedenza da terremoti. Questi eventi indotti negli USA hanno raggiunto persino la magnitudo Richter 6,
quindi sono molto pericolosi soprattutto
se si verificano in aree nelle quali le costruzioni non rispondono a criteri
antisismici. In Italia a partire
dagli anni Sessanta alcune aziende sono state accusate di sismicità indotta, ma gli studi conseguenti non hanno portato a
nulla di concreto e tali eventi sono stati alla fine classificati come naturali.
Il romanzo Forte movimento ad opera
dello scrittore statunitense Jonathan
Franzen racconta gli eventi catastrofici indotti nel 1987 dalla industria chimica Sweeting Aldren Industries di Boston
che negli anni Sessanta aveva scavato un pozzo per la ricerca del petrolio, spingendosi oltre i 6 km di profondità. A causa dell’eccesivo costo della gestione di un pozzo
così profondo, l’attività estrattiva viene abbandonata ma la cavità continua ad
essere utilizzata negli anni successivi come discarica abusiva di rifiuti tossici. L’iniezione
di 4 milioni di litri di fluidi all’anno, premendo fortemente sulla roccia circostante,
va ad alterarne l’equilibrio e ad un certo punto provoca la famigerata sismicità indotta. Dopo qualche scossa
di lieve entità, un grave terremoto distrugge
gran parte della città provocando decine di vittime e centinaia di feriti, oltre
a fuoriuscite di sostanze tossiche dal sito dell’azienda chimica.
Protagonista del romanzo è il
ventitreenne Louis Holland, giovane
di buona famiglia che si mantiene da solo lavorando in una stazione radio. Dopo
la morte della moglie del nonno materno durante
un terremoto, avvenuta apparentemente
per cause naturali, il protagonista della storia incontra casualmente la
sismologa trentenne Renée Seitchek con cui imbastisce una morbosa storia d’amore.
La ragazza indaga sui terremoti indotti e sul passato dell’industria
chimica ma quando i suoi studi stanno arrivando ad una svolta si trova ad
essere colpita da numerosi colpi di pistola davanti alla porta di casa e le prove
da lei raccolte spariscono. Subito dopo il grave terremoto indotto di Boston i dirigenti dell’azienda fuggono
dalla città e si rifugiano su un’isola dei Caraibi dalla quale è impossibile l’estradizione
verso gli Stati Uniti, restando così impuniti.
Jonathan Franzen in questo giallo ambientalista complesso e
articolato critica il modello di vita degli strati più alti della società americana
e il cinismo di chi accecato dalla sete di denaro è pronto a sacrificare il
bene più prezioso che abbiamo: la nostra terra.
Francesca Paolillo
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