mercoledì 13 marzo 2013

“L’ultima fuggitiva”, commovente romanzo storico di Tracy Chevalier (2013)

 
 

Tracy Chevalier ha trascorso metà della sua vita negli Stati Uniti e l’altra metà in Gran Bretagna, tanto da possedere la cittadinanza di ambedue le Nazioni.  Nel romanzo L’ultima fuggitiva l’autrice si immedesima in una giovane donna inglese di buona famiglia (Honor Bright) che parte da Bristol nel 1850 per accompagnare nel selvaggio Ohio la sorella,  futura sposa di un emigrato inglese. Durante tutto il mese di traversata oceanica su di un grande veliero Honor soffre il mal di mare in maniera estrema e giura a se stessa che mai ripeterà quel viaggio.

A poche decine di miglia dalla meta la sorella di Honor muore improvvisamente di febbre gialla, costringendola ad affrontare da sola l’inserimento in una società assai diversa da quella in cui era cresciuta. All’inizio della storia Honor è assai disorientata, cambia letto quasi ogni notte (“al mattino non riusciva più a ricordare dove fosse”) e quando finalmente arriva nel villaggio che costituisce la sua meta viene accolta con enorme freddezza da tutti, anche dai suoi compatrioti. Per meglio inserirsi in quella società puritana, nel giro di breve tempo si sposa con un bel giovanotto e si adatta alla vita faticosa di chi gestisce una grande fattoria.

La protagonista del romanzo è una ragazza ingenua,  dedita al movimento religioso protestante e puritano dei Quaccheri. Per lei in America tutto è diverso dalle colline del Dorset che ha lasciato:  l’odore che aleggia nell’aria, la maestosità dei paesaggi, la schiettezza della gente, le strade polverose, il cibo fin troppo abbondante ma monotono, i villaggi costituiti da effimere casette di legno ai crocevia delle strade. In quelle lande sconfinate, terre di passaggio dei coloni che vanno verso Ovest in cerca di terre da coltivare e degli schiavi fuggitivi che prendono la via del Nord per raggiungere la libertà nel Canada, ciò che la turba di più sono gli occhi imploranti degli afroamericani costretti ad affrontare viaggi interminabili a piedi senza poter portare nulla con sé.

I personaggi di questo romanzo, infatti, si muovono in quel periodo di transizione nel quale gli Stati Uniti erano chiamati a decidere quanto fosse giusto mantenere in schiavitù milioni di individui dalla pelle nera soltanto per un tornaconto economico.
L’ultima fuggitiva è un interessante romanzo storico da cui emergono forti passioni contrastanti quali amore, gelosia, amicizia e devozione a un Credo. Honor Bright imparerà molto dagli americani: imparerà ad andare sempre avanti senza fermarsi e soprattutto "che c’è differenza tra fuggire e correre verso il futuro".




Francesca Paolillo

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