Il professor Cenerentolo scritto, diretto e interpretato
dall’eclettico cinquantenne Leonardo
Pieraccioni, contrariamente alle aspettative non è certo un film che fa
sbellicare dalle risate. Si tratta di una commedia romantica non molto
riuscita, dalla comicità tiepida, nella quale per accontentare gli amanti del
genere si sarebbe dovuto almeno inserire qualche battuta in più.
La storia narra dell’ingegnere Umberto Massaciuccoli che per sottrarre
al fallimento la sua piccola impresa di costruzioni tenta una maldestra rapina
in banca, finendo direttamente in galera per 4 anni. Quando ha quasi finito di
scontare la sua pena Umberto, che
nel carcere inganna il tempo girando film educativi interpretati dai detenuti,
ottiene anche il permesso di uscire dal penitenziario ogni giorno per lavorare
nella biblioteca del paese, ma con rientro tassativo entro la mezzanotte.
Quando la sua vita sembra un
fallimento completo, in quanto la sua ex moglie si risposa e la figlia
adolescente non vuole più vederlo perché si vergogna di avere un padre con fama
di ladro, Umberto incontra la bella
insegnante di ballo Morgana
(interpretata da Laura Chiatti).
Sullo sfondo della meravigliosa isola di Ventotene
popolata da eccentrici personaggi, questo moderno Cenerentolo si innamora perdutamente e non volendo confessare a Morgana di essere un detenuto, per
incontrarla deve cimentarsi in fughe rocambolesche.
Nel film il carcere di Ventotene viene presentato come una
specie di improbabile villaggio per vacanze, inoltre la bravura di Laura Chiatti e la simpatia di Leonardo Pieraccioni non bastano a
soddisfare lo spettatore che dal regista de Il ciclone si aspetta
molto di più, perlomeno di uscire dalla sala in preda al buonumore.
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