mercoledì 16 dicembre 2015

Recensione del film “Il professor Cenerentolo” di Leonardo Pieraccioni


Il professor Cenerentolo  scritto, diretto e interpretato dall’eclettico cinquantenne Leonardo Pieraccioni, contrariamente alle aspettative non è certo un film che fa sbellicare dalle risate. Si tratta di una commedia romantica non molto riuscita, dalla comicità tiepida, nella quale per accontentare gli amanti del genere si sarebbe dovuto almeno inserire qualche battuta in più.

La storia narra dell’ingegnere Umberto Massaciuccoli che per sottrarre al fallimento la sua piccola impresa di costruzioni tenta una maldestra rapina in banca, finendo direttamente in galera per 4 anni. Quando ha quasi finito di scontare la sua pena Umberto, che nel carcere inganna il tempo girando film educativi interpretati dai detenuti, ottiene anche il permesso di uscire dal penitenziario ogni giorno per lavorare nella biblioteca del paese, ma con rientro tassativo entro la mezzanotte.

Quando la sua vita sembra un fallimento completo, in quanto la sua ex moglie si risposa e la figlia adolescente non vuole più vederlo perché si vergogna di avere un padre con fama di ladro, Umberto incontra la bella insegnante di ballo Morgana (interpretata da Laura Chiatti). Sullo sfondo della meravigliosa isola di Ventotene popolata da eccentrici personaggi, questo moderno Cenerentolo si innamora perdutamente e non volendo confessare a Morgana di essere un detenuto, per incontrarla deve cimentarsi in fughe  rocambolesche.

Nel film il carcere di Ventotene viene presentato come una specie di improbabile villaggio per vacanze, inoltre la bravura di Laura Chiatti e la simpatia di Leonardo Pieraccioni non bastano a soddisfare lo spettatore che dal regista de Il ciclone si aspetta molto di più, perlomeno di uscire dalla sala in preda al buonumore.

Nessun commento:

Posta un commento