Sono purtroppo molte le donne che
per amore di un uomo violento annullano la propria personalità, fino a convincersi di essere le assolute colpevoli della deriva
del loro rapporto malato. Il film La ragazza del treno (The
girl on the train), diretto dal regista e attore statunitense Tate Taylor, narra la storia della giovane
Rachel Watson, magistralmente
interpretata da Emily Blunt, che
dopo essere stata ripetutamente tradita e vilipesa dal marito Tom e per di più incapace di avere figli,
diventa preda del vizio dell’alcool. Più lei ama il marito, più lui la
disprezza, fino a buttarla fuori di casa per poi generare una figlia con un’altra
donna.
Ospite da un’amica, Rachel incapace di reagire all’immenso dolore per l’abbandono
dell’uomo che ama perde il lavoro, ma continua a fingere di essere una pendolare e ogni mattina
si reca in treno a New York portandosi
appresso una bottiglia di vodka.
Durante il tragitto ferroviario Rachel osserva le ville lussuose sul
fiume Hudson dove lei stessa prima conduceva una vita agiata, alla ricerca di
una coppia perfetta in cui immedesimarsi. Sola, senza amici perché l’ex marito le ha
fatto terra bruciata intorno e sempre più preda dell’alcool che le toglie anche
la capacità di interagire con il prossimo, la donna arriva a toccare il fondo della sua
autodistruzione.
Assorta nell’osservare dal
finestrino del treno dei pendolari la vita altrui, Rachel viene colpita soprattutto da una bionda mozzafiato di nome Megan e un po’ per volta si immedesima
nella sua vita perfetta di moglie benestante con un marito che la adora. Un
giorno però la protagonista della storia vede dal solito treno Megan sulla terrazza della propria villa abbracciata ad un uomo
che non è il marito. Questa immagine inaspettata frantuma il suo sogno di amore
perfetto e le fa riaffiorare la rabbia per tutto ciò che ha perduto, fino alla
totale perdita dell’autocontrollo.
Proprio quel giorno la bella Megan scompare e inizia il giallo vero
e proprio. Rachel è sicuramente una voyeur e viene pure accusata di stalkerismo dalla nuova compagna dell’ex
marito, anche lei bionda e avvenente, ma può essere addirittura un’assassina?
In bilico tra i vuoti di memoria
dovuti sia all’alcool sia ai traumi subiti e il desiderio di riprendersi in
mano la propria vita, la mente di Rachel
finalmente non più del tutto soggiogata pian piano fa affiorare la verità
sull’uomo spregevole che aveva sposato, rendendola anche parte attiva nella
risoluzione del giallo.
Questo thriller psicologico si
trova in bilico tra realtà e menzogna, mostrandoci che niente è come sembra per tenerci con il fiato
sospeso fino a che si viene a scoprire
la verità sulla scomparsa di Megan, con
un epilogo violento ma indispensabile.
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