domenica 15 aprile 2012

Ritorno all'altopiano


Dondolata dal turchino vagone della ottuagenaria ferrovia vigezzina contemplo nostalgica ciò che resta di remote usanze contadine: reconditi lavatoi in disuso, bassi muretti a secco, nude baite diroccate… Non può il clangore dello scartamento ridotto distogliermi dall’ammirare le pareti strapiombanti sul Melezzo né dall’aspirare la rustica fragranza del fieno tagliato da poco o dell’umido sottobosco rigoglioso di funghi. Ed ecco all’improvviso aprirsi dinanzi a me l’ampia valle verdeggiante sulla quale pigre nubi cumuliformi si muovono lente verso il Gridone argentato.Ora vetuste dimore dalle tinte multicolori, ora chiese dai campanili svettanti con i loro scampanii profondi,ora assolati pascoli romiti. Infine giungo alla meta appagata nei sensi e nell’attimo stesso in cui le mie estremità lambiscono il suolo agognato da tempo, io penso: è qui che voglio restare.

Francesca Paolillo

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