sabato 28 aprile 2012

Recensione del romanzo "Galeotto fu il collier"



Andrea Vitali si esprime anche in questo romanzo nel suo consueto linguaggio marcatamente lombardo, conferendo ai personaggi un innegabile verismo. La storia si svolge nel ventennio fascista a Bellano, ridente cittadina che si protende sulla riva orientale del lago di Como, della quale l’Autore che ivi è nato conosce bene cronache e  racconti popolari, infatti egli stesso afferma:  “Ho cominciato a rubare storie per restituirle su carta”.

Il protagonista Lidio, neodiplomato figlio unico di una madre vedova molto dispotica e assillante, diventa uomo all’improvviso grazie ad una appassionata avventura con la svizzera disinibita Helga che trascorre a Bellano le vacanze estive. La consapevolezza di poterla sposare solo se ricco lo stimola ad ingegnarsi per raggiungere lo scopo di avere la bella ragazza tutta per sé, e ad un certo punto anche la fortuna sembra essere dalla sua parte, ma in una cittadina di provincia dove è impossibile che un segreto si mantenga tale sono diversi i personaggi che tentano di intralciare i suoi progetti misteriosi.  Tra le pagine di questo esilarante  romanzo in certi punti  un po’ pruriginoso e consigliabile ad un pubblico adulto, ritroviamo alcuni personaggi tipici della commedia dell’arte:  il dottore, il prevosto, il carabiniere, il farmacista, e donne molto belle o talmente brutte “da far venire il mal di pancia”, i quali si muovono perfettamente a proprio agio nella storia che è ben costruita soprattutto nei dialoghi e cattura l’attenzione del lettore dalla prima all’ultima pagina.

Francesca Paolillo

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