giovedì 28 giugno 2012

L'uomo potrà mai essere immortale?

La vita media dell’uomo si è allungata parecchio negli ultimi anni grazie al miglioramento dell’alimentazione e delle condizioni generali di vita ed anche ai notevoli  progressi della medicina e della chirurgia. L’aspettativa di vita alla nascita era di 20 anni nel periodo Paleolitico e di 28 anni all’epoca di Gesù Cristo, mentre oggi la longevità massima è di ben 120 anni. I centenari in Italia erano circa 50 ai primi del Novecento e più di 5000 alla fine dello stesso secolo, mentre oggi le persone che superano i 60 anni nel nostro Paese sono il 25% della popolazione: praticamente stiamo guadagnando 3 mesi di vita ogni anno che passa, e secondo gli scienziati siamo molto vicini al traguardo della semi-immortalità, cioè alla possibilità che si arrivi a  vivere anche 1000 anni. Fin dai tempi più antichi l’uomo ha aspirato all’immortalità, immaginando gli dei a propria immagine e somiglianza. Gli Egizi conservavano le salme immaginando che un giorno le anime ne avrebbero  ripreso possesso riportandole in vita, concetto non molto diverso dall’ibernazione dove il sangue di una persona appena deceduta viene sostituito con l’anticoagulante glicerolo e la salma viene poi portata alla temperatura di 200 gradi sotto zero  nel tentativo di mantenerne  intatti i tessuti biologici per qualche centinaio di anni,  sperando che i posteri siano un giorno in grado di riportare in vita l’individuo rendendolo immortale. Perché si muore? Lasciando da parte le morti violente,  non si è più vivi quando si perde la funzionalità di un organo vitale e l’organismo si avvia al collasso e alla disgregazione. Per ovviare a ciò si utilizzano i trapianti. Si possono senz’altro sostituire ossa, denti, arti, organi, ma nonostante ciò l’organismo continua ad invecchiare, dunque è all’invecchiamento che dobbiamo opporci o almeno rallentare i processi che lo determinano, e comunque i donatori non sono sufficienti per soddisfare tutte le richieste. Esistono poi gli organi artificiali, infatti è possibile produrre in laboratorio porzioni di pelle, sangue, muscoli e tessuto corneale. Nonostante tutti questi progressi non riusciamo ancora ad essere immortali né giovani per sempre. In realtà non sono stati rallentati i ritmi dell’invecchiamento biologico, anche se la maggiore cura di sé fa sembrare i vecchi di oggi più in forma di quelli di ieri: si vive più a lungo soltanto perché si vive meglio. Siamo sicuri che se riuscissimo ad allungare la vita media molto oltre quella attuale saremmo felici, o invece la noia ci distruggerebbe? Il mondo potrebbe supportare l’inevitabile incremento demografico?



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