Il più molesto degli insetti che
infestano le nostre case sia in campagna sia in città è sicuramente la zanzara ematofaga (Culex pipiens). Ciò
che attrae le femmine di zanzara, in quanto il maschio non si ciba di sangue, è
l’odore dei nostri corpi e dell’anidride carbonica che emettiamo respirando. È la saliva di questo insetto a procurarci quel
fastidioso prurito dopo la puntura, che può essere anche veicolo di malattie
virali e parassitiche. Le armi a nostra
disposizione per combattere la zanzara sono spray insetticidi, elettroemanatori
e candele alla citronella, zanzariere
alle finestre ma soprattutto lotta alle larve che si
trovano sulla superficie di acque stagnanti.
Anche il pappatacio femmina (Phlebotomus
papatasi) si nutre succhiando il nostro sangue, soprattutto da maggio ad
ottobre, ma contrariamente alle zanzare non emette ronzio. Può trasmettere la
Leishmania, parassita che può causare patologie
anche gravi che interessano cute, mucose,
milza, fegato e midollo osseo. Essendo più piccolo della zanzara questo insetto
riesce ad oltrepassare le maglie delle
zanzariere che vanno perciò impregnate di insetticidi. Il pappatacio è
pericoloso anche per i cani che non dovrebbero essere lasciati all’aperto di
notte quando questo insetto è più vorace. La vespa (Polistes, Vespula) e il calabrone (Vespa crabro) sono insetti sociali che vivono in nidi e aggrediscono chiunque li disturbi, soprattutto nei mesi di agosto e settembre. Essendo la loro puntura molto pericolosa per chi è allergico, è bene eliminarne i nidi di piccole dimensioni durante la notte quando questi insetti dormono o chiamare i Vigili del fuoco se i nidi sono molto grandi.
La mosca (Musca domestica) è attratta dagli alimenti presenti nelle nostre abitazioni e può contaminarli deponendovi uova che si trasformano in larve. Si nutre per mezzo di una proboscide succhiando il cibo dopo averlo sciolto con la saliva. Può trasmettere malattie come tifo, colera, salmonellosi e tubercolosi. Le zanzariere sono sicuramente il rimedio più efficace per combatterle, oltre alle calotte in rete per proteggere cibi e bevande.
La tarma (Tineola bisseliella e Tinea pellionella) all’interno delle abitazioni si ciba di tessuti di lana, seta, cotone, pelle e pelliccia. È allo stadio di larva che questo insetto fa danni maggiori, attirata dall’odore di sudore delle persone e dall’umidità. Pertanto ci possiamo difendere dalle tarme mantenendo gli ambienti asciutti, conservando gli indumenti il più possibile puliti e profumando gli armadi.
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