martedì 3 dicembre 2013

Andiamo al cinema a vedere “Venere in pelliccia” di Roman Polański



Il film Venere in pelliccia  (titolo originale Venus in Fur) è un capolavoro di recitazione incentrato sul gioco sottile e ambiguo della seduzione. La trama si svolge tutta all’interno di un piccolo teatro parigino, con la presenza di due soli personaggi.

Thomas, regista teatrale interpretato da Mathieu Amalric , sta cercando un’attrice adatta per il ruolo di protagonista nel suo lavoro ispirato al romanzo erotico autobiografico Venere in pelliccia, scritto nel 1870 dall’austriaco Leopold von Sacher-Masoch, dal quale deriva il moderno termine “masochismo”.  Il romanzo originale è imperniato sul rapporto tra l’autore e una scrittrice incontrata per caso, del tipo dominazione-sottomissione, regolato da un contratto nel quale si stabilisce che lei renda schiavo lo scrittore, indossando sempre una pelliccia sul corpo nudo durante gli atti di maggiore crudeltà.

La trama del film inizia una sera quando le audizioni sono terminate e nel teatro è rimasto soltanto Thomas.  All’improvviso irrompe nella scena una donna piuttosto matura, sfrontata e volgare, di nome Wanda proprio come la protagonista dell’opera da rappresentare, che riesce a convincere il riluttante regista ad ascoltarla recitare. Fin dalle prime battute del copione che lei inaspettatamente conosce alla perfezione, Thomas rimane ammaliato dalle movenze, dalla voce e dalle capacità artistiche della donna che si sa trasformare proprio nella Wanda che lui aveva in mente.

La morbida carnalità della superba attrice quarantaseienne Emmanuelle Seigner, moglie del regista Roman Polański, prorompe nel piccolo teatro dove i due personaggi entrano ed escono dalle parti in continuazione, in un gioco di dominazione e sottomissione, tra le luci e le ombre del palcoscenico.
Thomas, che inizialmente  si presenta come un arrogante intellettuale,  lascia presto fuoriuscire le sue identità più profonde, mettendo a nudo la propria anima e lasciandosi sempre più dominare da Wanda che scena dopo scena, coinvolgendo lo spettatore con un tasso erotico sempre più elevato, da attricetta si trasforma in dea e poi in baccante. Ricordiamo che le baccanti erano donne invasate dal dio della forza vitale Dioniso, le quali vestite con pelli di animale celebravano i suoi riti danzando in stato di ebbrezza e quando arrivavano al culmine della frenesia estatica divoravano il cerbiatto sacrificale.

In questo gioco con castigo il vincitore è sicuramente la donna, che con indecente astuzia sa sedurre l’uomo rendendolo insicuro e smascherando le sue nascoste pulsioni per renderlo sempre più debole e sottomesso.  

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