Il film Venere in pelliccia (titolo originale Venus in Fur) è un capolavoro di recitazione incentrato sul gioco
sottile e ambiguo della seduzione. La trama si svolge tutta all’interno di un
piccolo teatro parigino, con la presenza di due soli personaggi.
Thomas, regista
teatrale interpretato da Mathieu Amalric
, sta cercando un’attrice adatta per il ruolo di protagonista nel suo lavoro
ispirato al romanzo erotico autobiografico Venere
in pelliccia, scritto nel 1870 dall’austriaco Leopold von Sacher-Masoch, dal quale deriva il moderno termine
“masochismo”. Il romanzo originale è imperniato sul rapporto tra l’autore e una scrittrice
incontrata per caso, del tipo dominazione-sottomissione, regolato da un
contratto nel quale si stabilisce che lei renda schiavo lo scrittore, indossando
sempre una pelliccia sul corpo nudo durante gli atti di maggiore crudeltà.
La trama del film inizia una sera quando le audizioni sono
terminate e nel teatro è rimasto soltanto Thomas. All’improvviso irrompe nella scena una donna
piuttosto matura, sfrontata e volgare, di nome Wanda proprio come la protagonista dell’opera da rappresentare, che
riesce a convincere il riluttante regista ad ascoltarla recitare. Fin dalle
prime battute del copione che lei inaspettatamente conosce alla perfezione, Thomas rimane ammaliato dalle movenze,
dalla voce e dalle capacità artistiche della donna che si sa trasformare proprio
nella Wanda che lui aveva in mente.
La morbida carnalità della superba attrice quarantaseienne Emmanuelle Seigner, moglie del regista Roman Polański, prorompe nel piccolo teatro
dove i due personaggi entrano ed escono dalle parti in continuazione, in un
gioco di dominazione e sottomissione, tra le luci e le ombre del palcoscenico.
Thomas, che
inizialmente si presenta come un arrogante
intellettuale, lascia presto fuoriuscire
le sue identità più profonde, mettendo a nudo la propria anima e lasciandosi
sempre più dominare da Wanda che
scena dopo scena, coinvolgendo lo spettatore con un tasso erotico sempre più
elevato, da attricetta si trasforma in dea e poi in baccante. Ricordiamo che le
baccanti erano donne invasate dal dio della forza vitale Dioniso, le quali vestite
con pelli di animale celebravano i suoi riti danzando in stato di ebbrezza e
quando arrivavano al culmine della frenesia estatica divoravano il cerbiatto
sacrificale.
In questo gioco con castigo il vincitore è sicuramente la
donna, che con indecente astuzia sa sedurre l’uomo rendendolo insicuro e
smascherando le sue nascoste pulsioni per renderlo sempre più debole e sottomesso.
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