Il romanzo horror,
che trae origine dal racconto tragico classico spingendolo ai limiti del
paradosso, descrive una realtà quotidiana arricchita da elementi irrazionali di
carattere soprannaturale e surreale.
Questo tipo di letteratura, assai fiorente soprattutto negli anni Trenta e
Settanta del Novecento, tende a suscitare nell’animo del lettore, messo a
conoscenza di minacce che la vittima del romanzo per lo più ignora,
sensazioni di orrore, repulsione e paura. Il lettore, dopo essere stato messo a
confronto con forti sensazioni di suspense e ribrezzo, restando comunque al
sicuro al di là della pagina scritta, non può non apprezzare con sollievo, al
termine della storia, il ritorno all’esistenza normale.
Gli scrittori di letteratura
dell’orrore alimentano le paure ancestrali radicate nell’inconscio
collettivo umano utilizzando archetipi: fantasmi, vampiri, demoni, stregoni,
scienziati pazzi, licantropi, mostri e zombie si muovono in ambienti bui e
isolati, dove la morte è sempre dietro l’angolo.
Il romanzo horror
nasce dal gotico inglese alla fine del Settecento con il romanzo Il castello di Otranto di Horace Walpole, storia di amore e morte
ambientata nel Salento italiano, nella quale compare la figura di un essere
gigantesco e mostruoso.
Molto prolifico fra gli scrittori di letteratura dell’orrore è lo statunitense Edgar Allan Poe, morto nel 1849 in circostanze misteriose come i
protagonisti delle sue macabre storie, sempre in bilico fra ossessione e incubi.
Uno scrittore horror che ha molto alimentato il mondo del
cinema è Bram Stoker, grazie al suo Dracula pubblicato nel 1897, ispirato
all’impalatore sanguinario Vlad III principe di Valacchia, personaggio
realmente esistito
Il re del romanzo horror contemporaneo è senz’altro Stephen King, mentre fra gli autori italiani del genere possiamo consigliare: Ivan Perciballi, Eraldo Baldini, Gianfranco Nerozzi e Alda
Teodorani.
(L'immagine è tratta dal sito nonsolocultura.studenti.it)
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