martedì 19 febbraio 2019

Recensione del romanzo “Una ragazza cattiva”



Il romanzo Una ragazza cattiva, opera prima dell’appassionato di musica e informatica Alberto Beruffi, è un thriller a tutti gli effetti che racconta crimini dai particolari agghiaccianti. La storia inizia con l’assassinio di una giovane cameriera all’interno di un autogrill, strangolata con una corda di chitarra.

Nella tranquilla e nebbiosa Mantova altri efferati omicidi si susseguono uno dopo l’altro, mettendo a dura prova le forze dell’ordine in una lotta contro il tempo. Sono l’ispettore Marco Pioggia, la criminologa italoamericana Lara Tarantino e il musicista Mattia Manfredi a comprendere che gli omicidi potrebbero essere opera di un serial killer da ricercarsi scavando nel passato del collegio cattolico Santo Spirito.

Con uno stile semplice e diretto e l’utilizzo di capitoli brevi, l’autore racconta i torbidi intrighi verificatisi negli anni Ottanta nella piccola comunità del collegio, tra rivalità e bullismo pesante nei confronti di un ragazzo appassionato di musica che nutriva grandi sogni, spezzati sul nascere.

Venticinque anni dopo giunge sulla scena in maniera teatrale un assassino che ha avuto molto tempo per preparare la sua vendetta e grazie alla sua intelligenza e caparbietà dà filo da torcere a tutti. Secondo i miei gusti il romanzo è affollato di troppi personaggi ma, anche grazie al finale sorprendente, si tratta di un’opera prima di tutto rispetto.


Francesca Paolillo

Nessun commento:

Posta un commento