Il romanzo Una
ragazza cattiva, opera prima dell’appassionato di musica e informatica Alberto Beruffi, è un thriller a tutti
gli effetti che racconta crimini dai particolari agghiaccianti. La storia
inizia con l’assassinio di una giovane cameriera all’interno di un autogrill,
strangolata con una corda di chitarra.
Nella tranquilla e nebbiosa Mantova altri efferati omicidi si susseguono uno
dopo l’altro, mettendo a dura prova le forze dell’ordine in una lotta contro il
tempo. Sono l’ispettore Marco Pioggia,
la criminologa italoamericana Lara Tarantino
e il musicista Mattia Manfredi a
comprendere che gli omicidi potrebbero essere opera di un serial killer da
ricercarsi scavando nel passato del collegio cattolico Santo Spirito.
Con uno stile semplice e diretto
e l’utilizzo di capitoli brevi, l’autore racconta i torbidi intrighi
verificatisi negli anni Ottanta nella
piccola comunità del collegio, tra rivalità e bullismo pesante nei confronti di
un ragazzo appassionato di musica che nutriva grandi sogni, spezzati sul
nascere.
Venticinque anni dopo giunge
sulla scena in maniera teatrale un assassino che ha avuto molto tempo per
preparare la sua vendetta e grazie alla sua intelligenza e caparbietà dà filo da torcere a tutti. Secondo i miei gusti il romanzo è affollato di troppi
personaggi ma, anche grazie al finale sorprendente, si tratta di un’opera prima
di tutto rispetto.
Francesca Paolillo
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