Per gli amanti del thriller, L’ospite
inatteso (The missing ones), opera prima della scrittrice
irlandese Patricia Gibney , è un poliziesco in piena regola che si
ispira alle atrocità commesse dal clero nei confronti dei minori ad esso
affidati. La storia inizia con il ritrovamento, nel buio e freddo inverno di una
tranquilla e anonima cittadina irlandese, del cadavere di una donna strangolata
all’interno di una cattedrale.
La detective Lottie Parker
si trova a dover risolvere il difficile caso, complicato dal ritrovamento anche
di un uomo impiccato ad un albero e in seguito di altri cadaveri, tutti
collegati da un filo conduttore che si perde nel lontano 1976. Nonostante gli evidenti
depistaggi, l’astuta detective riesce a giungere alla risoluzione del caso, regalandoci
un finale a sorpresa, nel giro di soli nove giorni.
Tutti i protagonisti della storia
hanno avuto a che fare in passato con l’orfanotrofio Sant’Angela gestito
da suore insensibili e da preti assolutamente privi di moralità che hanno impunemente
distrutto la vita a decine di innocenti anche grazie al silenzio assordante della
Chiesa.
La detective Lottie Parker,
vedova con tre figli adolescenti da gestire da sola, è una donna che per lenire
le proprie sofferenze eccede con alcool e cibo spazzatura, ma proprio nel
risolvere questo caso che coinvolge anche il suo passato trova la forza per
dare una svolta alla sua vita. L’indagine, via via che le vittime aumentano e i
sospettati si moltiplicano, è ardua e devastante per lei dal punto di vista
emotivo, ma alla fine anche terapeutica.
La storia descritta nel romanzo L’ospite
inatteso, che coinvolge uomini potenti apparentemente intoccabili
legati tra loro da un torbido passato, è resa tutto sommato piacevole grazie
alla scrittura scorrevole e diretta e al ritmo serrato.
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