venerdì 19 aprile 2013

“Tutti sbalorditi eccetto il morto - Le infelici cronache dei quotidiani dell’800” a cura di Alessandro Arseni

 
 




Alessandro Arseni, attento studioso di Storia delle comunicazioni postali, da più di vent’anni sfoglia con pazienza  per la sua attività di filatelista i quotidiani e i periodici italiani pubblicati nel XIX secolo, viaggiando di biblioteca in biblioteca.  Nel corso di questo lavoro certosino, è incappato anche in parecchi articoli che nulla avevano a che vedere con la storia postale ma che ben rappresentavano la società italiana durante il Risorgimento; attirato dallo spirito spesso tragicomico di queste cronache,  le ha suddivise per argomento e ne ha scelte duecento per riprodurle e divulgarle in un libro dal titolo esplicativo: “Tutti sbalorditi eccetto il morto – Le infelici cronache dei quotidiani dell’800”.

L’Ottocento è stato apportatore di enormi cambiamenti nel nostro Paese, quando la cacciata dello straniero usurpatore e la nascita del Regno d’Italia hanno avuto l’effetto di riunire in un unico Stato individui dotati di una coscienza politica nazionale, ma spinti da ideali assai diversi tra loro: repubblicani, socialisti, monarchici, liberali, laici, clericali, eccetera.

Come eravamo allora? La maggior parte della popolazione viveva in stato di analfabetismo  e povertà, la radio non esisteva ancora e la rete dei trasporti lasciava molto a desiderare, quindi comunicare con chi si trovava lontano era difficoltoso.  Proprio il desiderio frenetico di comunicazione e libertà conseguente allo spirito nazionale che si andava delineando in quei decenni  fece nascere i primi giornali artigianali, a gestione spesso familiare, stampati per mezzo di macchine mosse a mano. Le tirature si presentavano limitate, ma anche i potenziali lettori erano in numero esiguo; la vendita veniva attuata per abbonamento o in strada, utilizzando gli strilloni per attirare la curiosità dei passanti.
 
Nelle quattro pagine di cui erano costituiti i quotidiani dell’800 la satira di costume locale tendeva a prevalere sull’informazione, ma vi erano presenti anche articoli che riportavano la cronaca degli altri paesi europei e degli Stati Uniti d’America. Nel libro “Tutti sbalorditi eccetto il morto” Alessandro Arseni ha trascritto articoli che, utilizzando il linguaggio letterario dell’epoca, hanno registrato piccoli e grandi fatti, lasciandoci intuire che, anche se il mondo è assai cambiato da quel tempo, gli individui di oggi vivono le stesse follie, crudeltà, disgrazie e passioni di quelli di allora.

Gli articoli raccolti nel libro sono a volte tragici, a volte esilaranti, come nel caso del bue che scappando dal macello si rifugia al terzo piano di una casa di malaffare, ed anche assai fantasiosi, come nel caso dei combattimenti contro mostri marini e della suora che avrebbe rinnovato completamente la dentatura cinque volte nel corso della sua vita. Il lettore, tra storie di cani salvatori, eroismi di vario genere, bambini divorati da belve, truffe, adulteri, omicidi, esecuzioni, evasioni spettacolari, invenzioni improbabili, processi, cannibalismo, sepolti vivi e segni dell’esistenza di abitanti sulla Luna, comprenderà perfettamente quali fossero gli ideali che animavano l’umanità di allora e non mancherà di trovarvi anche un po’ di se stesso.

 

Francesca Paolillo

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