sabato 2 febbraio 2013

Proteggiamoci dai terremoti


Non è possibile prevedere la data esatta in cui si verificherà un terremoto in una certa zona, ma confrontando gli eventi sismici del passato con l’attività tellurica che viene monitorata ogni giorno dai sismografi, si può stabilire quali aree siano maggiormente a rischio. L’ente a cui fare riferimento in Italia è l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia che ha pubblicato sul suo sito mappe facilmente consultabili riguardanti la pericolosità sismica, nelle quali per le zone colorate in azzurro e verde si prevede la pericolosità più bassa e per quelle in viola e blu la pericolosità più alta.
 
 

Per quanto riguarda il rischio sismico, il territorio nazionale è stato suddiviso in quattro tipologie, dove il grado 1 indica una alta probabilità del verificarsi di un terremoto, arrivando fino al grado 4 che indica un rischio basso. Il 60% dei comuni italiani si trova nelle prime tre zone, e per questo sono state varate diverse leggi che regolamentano la costruzione di nuovi edifici in zone a rischio sismico e il rafforzamento di quelli già esistenti. Mettiamo in sicurezza le nostre abitazioni se si trovano in aree a rischio sismico elevato!
 
 

Sappiamo che i decessi  durante gli eventi sismici non sono dovuti al terremoto in sé ma al crollo degli edifici, quindi non lasciamoci cogliere impreparati e facciamo il possibile per garantire la solidità degli elementi portanti della nostra abitazione quali travi, pilastri, muri perimetrali e solai, rifugiandoci in caso di sisma sotto le porte o contro le pareti  del perimetro esterno, oppure sotto un tavolo robusto. Durante un terremoto non dobbiamo mai stare al centro di una stanza o entrare in un ascensore. Se dopo una forte scossa sismica temendone una replica decidiamo di pernottare in macchina, parcheggiamo lontano dagli edifici per evitare la pericolosa caduta di calcinacci sopra il nostro veicolo.

Si possono consultare le mappe pubblicate dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia sul sito: www.zonesismiche.mi.ingv.it oppure: www.cut.run.ingv.it .

 

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