venerdì 1 febbraio 2013

Recensione del film "La migliore offerta" di Giuseppe Tornatore




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L’amore in terza età, quello vero, è devastante, si sa. Il protagonista di questo mystery dai toni drammatici è il sessantatreenne famoso battitore d’aste Virgil Oldman (Geoffrey Rush, premio Oscar nel 1997 per  il film “Shine”), uomo potente ma con un doloroso passato da orfano. Apparentemente privo di scrupoli, grazie alla complicità dell’amico Billy durante le aste da lui battute egli spesso si aggiudica con frode oggetti di grande valore a prezzi stracciati, soprattutto nell’intenzione di completare una ricca collezione di ritratti di donna che conserva in una stanza segreta della sua abitazione.

Virgil Oldman non ha mai avuto una relazione con una donna, finché la sua vita solitaria prende improvvisamente una piega diversa grazie ad una serie di telefonate ricevute dalla giovane orfana Claire (Sylvia Hoeks), misteriosa ragazza dalla voce melodiosa affetta da agorafobia con la quale egli intesse un rapporto sempre più intimo e sofferto. Il protagonista durante il percorso di corteggiamento ed innamoramento si spoglia via via di tutte le sue corazze, fino a lasciarsi andare ad una passione per lui fino ad allora sconosciuta.

Quando Virgil Oldman si è ormai trasformato in un uomo in preda alle proprie emozioni e totalmente confuso e vulnerabile, sia la ragazza sia l’amico Billy si rivelano ben presto diversi da come si erano presentati, conducendo il povero malcapitato, che non riesce più a comprendere  il limite tra realtà e finzione, alla follia.

Il regista Giuseppe Tornatore con questo film dai toni noir, girato fra  Trieste e la bella Villa Colloredo Mels Mainardi a Gorizzo di Camino al Tagliamento, con colonna sonora di Ennio Morricone, ci offre, oltre alla visione di opere d’arte di valore inestimabile,  emozioni e suspense dal primo fotogramma all’ultimo.

 

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